Accesa a Tagaste, città natale di Sant'Agostino, la fiaccola del dialogo
(23 ottobre 2006 - RV) Stamattina in Algeria Souk-Ahras, l’antica Tagaste che diede
i natali a Sant’Agostino, è stata accesa la fiaccola del dialogo. I religiosi agostiniani
hanno voluto celebrare con un messaggio di pace, i 750 anni dalla nascita dell’Ordine.
Per far sì che l’esperienza umana e spirituale di Sant’Agostino costituisca un ponte
tra le sponde del Mediterraneo e fra varie culture e religioni, la torcia accesa in
Africa giungerà ora, attraverso diverse tappe, in Italia. Il servizio dall’Algeria
di Tiziana Campisi:
********** E’ vissuto fra il quarto e il quinto
secolo ma i suoi scritti parlano ancora oggi alla Chiesa. Vescovo di Ippona e dottore
della Chiesa, Sant’Agostino ha un messaggio di pace per l’uomo contemporaneo, un messaggio
che viaggerà attraverso una fiaccola accesa stamattina a Souk-Ahras dal sindaco della
cittadina algerina e dal sindaco di Pavia, città che custodisce le reliquie di Agostino,
Piera Capitelli. Lo ha ricordato più volte Benedetto XVI: “Agostino invita gli uomini
ad affidarsi a Dio in comunione, a credere che l’amore può trasformare il mondo”.
Ora, questo messaggio con la fiaccola attraverserà l’Algeria, giungerà ad Annaba,
un tempo Ippona, poi arriverà in Tunisia, nell’antica Cartagine, la città degli studi
del Padre della Chiesa. Dopo aver fatto tappa a Malta, dove l’Ordine agostiniano ha
organizzato un incontro con la comunità musulmana e una veglia di preghiera, la torcia
del dialogo sarà accolta ad Ostia, città in cui è morta la madre, Santa Monica. Il
1° novembre, durante l’udienza generale, sarà benedetta dal Papa. Il viaggio della
fiaccola terminerà a Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro che custodisce
le reliquie di Sant’Agostino e che sarà visitata da Benedetto XVI nel 2007. “Nel dialogo
la vittoria è della verità e vittoria della verità è la carità”, ha scritto Agostino.
Ma come far proprio oggi questo messaggio? Il vescovo di Pavia, mons. Giovanni Giudici:
“Nel
tempo di Agostino, verità significava il ritorno e l’accoglienza reciproca dei cattolici,
dei donatisti e carità dunque era proprio la verità della vita nella Chiesa. Oggi
verità per noi è l’incontro di persone, di culture diverse, quando mettiamo al centro
l’uomo. Dunque amare l’uomo, voler bene alle persone, significa ricercare il dialogo
e la pace”.
Da Souk-Ahras, Algeria, per Radio Vaticana, Tiziana Campisi. **********