I vescovi irlandesi dal Papa per la visita ad Limina
(21 ottobre 2006 - RV) Il presente e il futuro dell’Irlanda e il ruolo che in essi
gioca la Chiesa locale perché la pace, specialmente nell’Ulster, diventi una conquista
definitiva per tutti gli irlandesi. E’ quanto in questi giorni i vescovi della Repubblica
d’Irlanda e dell’Irlanda del nord presentano a Benedetto XVI, durante gli incontri
della loro visita ad Limina. Sulla delicata situazione politica nell’Ulster, la nostra
collega della redazione inglese, Emer McCarthy ha sentito il primate di tutta l’Irlanda,
l’arcivescovo di Armagh Sean Brady: ********** R. - Ho visto un grande progresso.
Prima c’è stato il cessate-il-fuoco da parte dell’IRA, il Belfast Agreement… e poi
in questi giorni si è visto di nuovo l’impegno dei due governi, di Londra e Dublino,
nello spingere i partiti dell’Irlanda del Nord a dare il via a questo governo locale,
previsto dall’accordo “Good Friday” di Belfast. Speriamo che questa volta si riesca
ad avere un governo locale, perché ciò è molto importante. Altrimenti ci sarebbe un
vuoto e questo non sarebbe un buon elemento per la pace. Ci sarebbe sempre il pericolo
che coloro che sono contro la pace e vogliono ricominciare la guerra, cerchino di
manipolare questa situazione e sfruttarla. Ci vuole ancora molta pazienza. C’è sempre
una mancanza di fiducia, ma si sta cercando di aggiustare tutto questo tramite il
dialogo. La Chiesa ha, grazie a Dio, giocato una parte, costruendo un ponte tra il
partito democratico di Paisley e la Chiesa, ma anche un ponte con la parte nazionalista
della popolazione. **********