2006-10-18 15:41:42

Minacce alla democrazia dal relativismo: così mons. Frontiero all'OSCE


(18 ottobre 2006 - RV) “La democrazia autentica è possibile solo in uno Stato governato dalla legge, e sulle basi di una corretta concezione della persona umana e della sua intrinseca dignità, di cui è dotato ogni individuo”. Lo ha ribadito, a nome della Santa Sede, mons. Frontiero, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, sottolineando l’esigenza di far progredire sia l’individuo “attraverso l’educazione e la formazione ai veri ideali”, sia il corpo sociale “attraverso la creazione di strutture di partecipazione e di responsabilità partecipata”. Mons. Frontiero ha messo in guardia dal considerare l’agnosticismo e il relativismo scettico filosofie e attitudini fondamentali rispondenti a forme democratiche di vita politica. “Spesso quelli che sono convinti di conoscere la verità e fermamente vi aderiscono sono considerati inaffidabili da un punto di vista democratico, poiché essi non accettano che la verità è necessariamente determinata dalla maggioranza, o che essa è soggetta a variazioni a seconda dei diversi equilibri politici”. Per questo la Santa Sede è convinta – ha spiegato mons. Frontiero – “che se non c’è una verità ultima a guidare e a dirigere l’attività politica, quelle idee e convinzioni possono facilmente essere manipolate per ragioni di potere. Come la storia dimostra, una democrazia si converte facilmente in un totalitarismo aperto o subdolo”.

Del resto – ha osservato il delegato vaticano – una democrazia autentica comporta l’impegno di progredire, difendendo i diritti umani, preservando l’ambiente, aumentando la partecipazione civile e la rappresentanza politica per mezzo di organizzazioni locali, regionali e multilaterali di cittadini e gruppi, necessari a realizzare il bene comune.








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