Valorizzare sempre il capitale umano: l’invito dell’arcivescovo Silvano Tomasi, alla
Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo, riunita a Ginevra
(17 ottobre 2006 - RV) Valorizzare sempre il capitale umano: l’invito dell’arcivescovo
Silvano Tomasi, alla Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo,
riunita a Ginevra. A cura di Roberta Gisotti:
Per avanzare sulla strada della
“riduzione della povertà”, e colmare il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri serve
una “politica innovativa”. Lo ha sollecitato l’arcivescovo Silvano Tomasi, rappresentante
della Santa Sede presso l’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio
e lo sviluppo, riunita nei giorni scorsi a Ginevra, per dibattere i criteri che debbono
orientare l’aiuto allo sviluppo nelle Nazioni più svantaggiate del Pianeta. “Le buone
prestazioni del mondo economico e i benefici della globalizzazione – ha osservato
il presule – non sono equamente distribuiti tra i Paesi.
La crescita significativa
degli ultimi anni non è stata ancora consolidata in diversi Paesi poveri, principalmente
in Africa, che sono ancora ai margini del processo di sviluppo”. Di qui la necessità
di proseguire sulla strada intrapresa con gli Obiettivi del Millennio (MDG) e con
le “varie iniziative” di riduzione del debito: “tutte rivolte – ha sottolineato il
rappresentante vaticano – a dare un decisivo contributo alla riduzione della povertà
e alla sua eliminazione”, e che hanno “creato aspettative crescenti tra i Paesi in
via di sviluppo”. Tra gli accorgimenti suggeriti da mons. Tomasi, la consapevolezza
che “il capitale umano è centrale in ogni programma di sviluppo” e l’attenzione alle
“tradizioni locali”, affinché non vengano minacciate dal processo di globalizzazione.
“Se noi veramente – ha concluso il presule – teniamo alle persone e ai popoli e al
loro sviluppo, sconfiggere la povertà non rimarrà un miraggio, ma un obiettivo raqgiungibile”