2006-10-14 14:28:40

Il commento di padre Rupnik al Vangelo della domenica


In questa 28a Domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci propone il dialogo di Gesù col giovane ricco. Questi osserva da sempre i comandamenti, ma chiede al Signore cos’altro deve fare per avere la vita eterna. Gesù risponde:

«Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».

Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò triste, poiché aveva molti beni.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3

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Il ricco che si atteneva a tutti i comandamenti, non era in grado di distogliere lo sguardo da ciò che possedeva, per affidarsi ad una relazione integra e totale con Cristo, il Messia. E’ un’immagine dell’uomo che si sforza di fare tutto bene e adempiere ogni dovere, ma che comunque non percepisce il respiro di Dio nella sua vita. E’ quella relazione vibrante che dà la vita. Il Vangelo dice che si è rattristato e se ne è andato afflitto. La tristezza è un sentimento importante nella vita spirituale. I Padri dicono che una è la tristezza spirituale, quella che nasce insieme al pentimento e muove la persona a gettarsi al collo del proprio Signore e Salvatore, che si offende con i propri peccati. Un’altra è la tristezza nella quale pesca il maligno e proviene dall’invidia, dall’avarizia e dall’attaccamento alle cose nelle quali si è posata la nostra speranza. Le cose non salvano l’uomo, ma lo illudono, e perciò deludono, ma chi pone la sua fiducia nel Signore non resta deluso.
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