Benedetto XVI incoraggia i vescovi della Zambia a testimoniare “la compassione di
Cristo per i poveri, i rifugiati e per tutti i sofferenti”
(13 ottobre 2006 - Rv) Le sfide pastorali della Chiesa in Zambia di fronte ai recenti
profondi cambiamenti politici, sociali ed economici che hanno interessato il Paese:
ne hanno parlato i vescovi africani in visita ad Limina, incontrando stamani il Papa
che li incoraggiati nella loro missione di testimoniare la verità della fede. Il
servizio di Roberta Gisotti: ********** “Gioie”,
“difficoltà”, “speranze”, nelle parole dei presuli della Zambia, approdata 16 anni
fa, nel 1990, alla democrazia dopo la dittatura socialista. Benedetto XVI dopo aver
ascoltato con attenzione la relazione del presidente della Conferenza episcopale,
mons. Telesphore G. Mpundu, arcivescovo di Lusaka, ha raccomandato loro di testimoniare
anzitutto “una vita di genuino amore”, mostrando “la compassione di Cristo specialmente
per i poveri, per i rifugiati, per i malati e per tutti i sofferenti”, continuando
pure “a proclamare la necessità dell’onestà, dell’affetto familiare, della disciplina
e della fedeltà, che hanno un decisivo impatto per il benessere e la stabilità della
società”. Il Papa ha quindi sollecitato i vescovi ad insegnare ai fedeli il valore
e la pratica della preghiera, specie quella liturgica e cosi anche il valore delle
forme popolari di pietà, e il valore dell’intercessione dei santi, in particolare
di Maria. Riguardo poi i sacerdoti che possono smarrirsi “per le tante tentazioni
della società contemporanea”, il Santo Padre ha insistito di “comunicare loro la gioia
di servire Dio con un giusto distacco dalle cose di questo mondo”.
I vescovi
dello Zambia da parte loro hanno evidenziato luci ed ombre di una giovane democrazia
che oggi vede la Chiesa prendere sovente posizione ed alzare la voce in difesa dei
diritti umani, della giustizia, della moralità nella vita pubblica, specie nella sfera
politica. Una Chiesa alle prese con gravi problematiche sociali, che la impegna sui
fronti della famiglia dell’educazione, della salute, in particolare per contrastare
la diffusione dell’Aids, che colpisce quasi il 20 per cento della popolazione. Una
Chiesa che s’interroga sulla formazione del clero e dei religiosi. Speciale ringraziamento
i presuli africani hanno infine rivolto alla Santa Sede per “gli straordinari sforzi”
compiuti per riconciliare alla Chiesa l’arcivescovo Emmanuel Milingo, dichiarandosi
“estremamente addolorati per le recenti attività” del presule “che lo hanno portato
a rompere con Roma”, assicurando di pregare per la sua “conversione”, ribadendo che
“i fedeli nella Zambia sono uniti nella fede e sono in piena comunione” con loro e
con il Papa, e cogliendo questa occasione per esprimere “amore filiale”, “lealtà e
solidarietà” a Benedetto XVI. **********