2006-10-10 16:23:23

TV a servizio della dignità della persona, della pace e della solidarietà: così il Papa al Congresso mondiale delle TV cattoliche


(10 ottobre 2006 - RV) Con una solenne celebrazione eucaristica, si è aperto stamani a Madrid il Congresso mondiale delle televisioni cattoliche che si concluderà giovedì prossimo. Il Papa, nel messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarciso Bertone, sottolineando la grande importanza del mezzo televisivo, ribadisce come questo strumento possa rivelarsi “un’importante occasione per difendere la dignità di ogni persona, per promuovere la pace, la solidarietà, l’unità e la comunione dell’insieme della famiglia umana”. Il servizio di Luis Badilla:

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“La Chiesa, oggi non si pone il problema di usare o non i mezzi di comunicazione – si legge nel messaggio - bensì si interroga sul come fare per adempiere meglio e fedelmente al mandato di Cristo e dunque rispondere con sollecitudine alle sfide e ai bisogni dei tempi di oggi”. Le tante iniziative esistenti consigliano una maggiore reciproca collaborazione, nuovi sforzi per aumentare la qualità professionale e, in questo ambito – prosegue il testo – “occorre una grande unità tra la Santa Sede e gli Episcopati per animare e dare sostegno alle istituzioni televisive”. Bisogna poi offrire un adeguato orientamento “affinché tali istituzioni siano fedeli alla loro identità cattolica” e siano capaci di conservare la diversità di stile, la sensibilità e peculiari profili culturali.

Nel suo intervento inaugurale l’arcivescovo John Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha detto che questo incontro si inserisce “nell’ambito della collaborazione concreta” e “nel rispetto delle diversità di stile e sensibilità culturali”. Al Congresso mondiale delle televisioni cattoliche partecipano privati cittadini e delegazioni provenienti da tutti i Continenti, in rappresentanza di decine di network televisivi, appartenenti soprattutto a movimenti ecclesiali e istituti religiosi. I primi due interventi sono stati quelli di mons. Eugenio Romero Pose, vescovo ausiliare di Madrid, con una relazione sul “cosa significa essere cattolico in TV” e quella della professoressa Marcasela Álvarez, della Repubblica Dominicana, sulla presenza dei “laici in TV”. Il direttore della Sala Stampa Vaticana e direttore generale della nostra emittente, padre Federico Lombardi, illustrando i servizi del Centro Televisivo Vaticano ha analizzato come la Chiesa debba esprimersi tenendo presente “il sottofondo della tecnologia”. Il Congresso, organizzato dal Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali si propone di “definire cosa significa essere cattolico in televisione, formare una rete di televisioni cattoliche, in cui abbia luogo un movimento cooperativo, la cui finalità sia ovviamente destinata all'evangelizzazione”.
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