La Santa Sede a favore di un Trattato che regoli il commercio delle armi convenzionali,
incluse le armi leggere
(10 ottobre 2006 - RV) La Santa Sede appoggia l’istituzione di un gruppo di lavoro
all'ONU per studiare la fattibilità di un Trattato sul commercio internazionale
delle armi convenzionali. E’ quanto afferma una dichiarazione del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace nel contesto dei lavori dell’Assemblea generale delle
Nazioni Unite in corso a New York.
Nella nota si sottolinea l’impegno compiuto
dalla comunità internazionale in merito al controllo delle armi nucleari e alla proibizione
delle altre armi di distruzione di massa, ma si afferma che, invece, “il tema del
completo e generale disarmo, che anno dopo anno appare nell’agenda dell’Assemblea
generale, non ha registrato un sostanziale e generalizzato progresso”. Il dicastero
vaticano si riferisce in particolare al commercio internazionale delle armi convenzionali,
incluse le armi leggere e quelle di piccolo calibro, che provocano milioni di morti
e “sono un elemento di ogni conflitto internazionale o civile, come di ogni illegittimo
uso della forza e costituiscono uno dei più comuni strumenti nella gran parte delle
violazioni dei diritti umani e della mancanza di rispetto della legge umanitaria”.
“L’assenza di un effettivo sistema di controllo sul commercio delle armi – prosegue
la nota – ha un impatto negativo non solo sui processi di pace, di riconciliazione
e sulle ricostruzioni post-belliche, ma anche sulla stabilità delle istituzioni e
sullo sviluppo sostenibile. Il commercio indiscriminato o il trasferimento di armi
convenzionali sono inseparabili dalle questioni connesse al terrorismo internazionale,
al traffico illegale di risorse strategiche e preziose e alle più abiette manifestazioni
del crimine organizzato come il traffico di esseri umani o della droga”. Per questo
– afferma la dichiarazione del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
– “la Santa Sede sollecita la comunità internazionale ad assumere le proprie responsabilità
nello stabilire un quadro legale vincolante volto a regolare il commercio di armi
convenzionali di ogni tipo, come pure del 'know-how' e della tecnologia per la loro
produzione”. “La Santa Sede – conclude la nota – è convinta che un tale accordo può
essere un importante passo verso una vera cultura globale di pace”.