Benedikt XVI.: Die Ehe ist die Grundlage der Gesellschaft
Papst Benedikt XVI.
hat beim heutigen Angelusgebet auf dem Petersplatz über die christliche Ehe gesprochen.
Er ermahnte die Eheleute, ihrer Berufung treu zu bleiben im Schmerz, in Gesundheit
und in Krankheit. Das Zeugnis der christlichen Ehe sei heute angesichts der aktuellen
Herausforderungen besonders wichtig. Die Paare sollten sich nicht von kulturellen
Strömungen der Moderne beeinflussen lassen, die inspiriert sind vom Hedonismus oder
Relativismus. Vielmehr sollten sie großherzig ihrer Mission in Kirche und Gesellschaft
nachkommen. Wichtig sei für das Gelingen der Ehe vor allem das Gebet! Auf deutsch
sagte der Papst: „Gerne heiße ich die Pilger aus den Ländern deutscher Sprache
willkommen; Gott hat Mann und Frau füreinander geschaffen und verbindet sie in der
ehelichen Gemeinschaft. Daran erinnern uns die heutigen Schriftlesungen. Diese gottgewollte
Gemeinschaft bildet die Grundlage der Familie und ist die Kernzelle des gesellschaftlichen
Zusammenlebens. Unterstützen wir daher die Eheleute im Gebet und bitten wir Maria
um ihren mütterlichen Schutz für unsere Familien! Der Herr segne und behüte euch alle!“
(rv 081006 mc) Hier der offizielle Text des Angelusgebets:
Cari fratelli e sorelle!In questa domenica, il Vangelo ci presenta le parole
di Gesù sul matrimonio. A chi gli domandava se fosse lecito al marito ripudiare la
propria moglie, come prevedeva un precetto della legge mosaica (cfr Dt 24,1),
Egli rispose che quella era una concessione fatta da Mosè a motivo della “durezza
del cuore”, mentre la verità sul matrimonio risaliva “all’inizio della creazione”,
quando “Dio – come sta scritto nel Libro della Genesi – li creò maschio e femmina;
per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola” (Mc
10,6-7; cfr Gn 1,27; 2,24). E Gesù aggiunse: “Sicché non sono più due, ma una
carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10,8-9).
E’ questo il progetto originario di Dio, come ha ricordato anche il Concilio Vaticano
II nella Costituzione Gaudium et spes: “L’intima comunione di vita e di amore
coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto
coniugale… Dio stesso è l’autore del matrimonio” (n. 48).
Il mio pensiero
va a tutti gli sposi cristiani: ringrazio con loro il Signore per il dono del Sacramento
del matrimonio, e li esorto a mantenersi fedeli alla loro vocazione in ogni stagione
della vita, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”, come hanno
promesso nel rito sacramentale. Consapevoli della grazia ricevuta, possano i coniugi
cristiani costruire una famiglia aperta alla vita e capace di affrontare unita le
molte e complesse sfide di questo nostro tempo. C’è oggi particolarmente bisogno della
loro testimonianza. C’è bisogno di famiglie che non si lascino travolgere da moderne
correnti culturali ispirate all’edonismo e al relativismo, e siano pronte piuttosto
a compiere con generosa dedizione la loro missione nella Chiesa e nella società.
Nell’Esortazione apostolica Familiaris consortio, il servo di Dio Giovanni
Paolo II ha scritto che “il sacramento del matrimonio costituisce i coniugi e i genitori
cristiani testimoni di Cristo «fino agli estremi confini della terra», veri e propri
«missionari» dell’amore e della vita” (cfr n. 54). Questa missione è diretta sia all’interno
della famiglia – specialmente nel servizio reciproco e nell’educazione dei figli –,
sia all’esterno: la comunità domestica, infatti, è chiamata ad essere segno dell’amore
di Dio verso tutti. E’ missione, questa, che la famiglia cristiana può portare a compimento
solo se sorretta dalla grazia divina. Per questo è necessario pregare senza mai stancarsi
e perseverare nel quotidiano sforzo di mantenere gli impegni assunti il giorno del
matrimonio. Su tutte le famiglie, specialmente su quelle in difficoltà, invoco la
materna protezione della Madonna e del suo sposo Giuseppe. Maria, Regina della famiglia,
prega per noi! DOPO ANGELUS Saluto
con affetto gli oltre 350 giovani “missionari”, appartenenti a parrocchie, associazioni,
movimenti e comunità della Diocesi di Roma, che nei giorni scorsi, insieme con alcuni
sacerdoti, religiose e seminaristi hanno dato vita alla terza edizione della “missione
dei giovani ai giovani”, denominata “Gesù al centro”. Cari amici, mi congratulo
per il vostro gioioso impegno di annunciare il Vangelo per le strade e nelle piazze,
nelle scuole e negli ospedali, come pure nei luoghi di svago dei giovani romani. Vi
incoraggio a mantenere questo stile missionario nella vita di tutti i giorni, approfittando
sempre delle iniziative formative diocesane.
Je vous salue, chers pèlerins
de langue française. Dans l’Évangile de ce dimanche, Jésus fait réfléchir sur le mariage
et le sens de l’amour humain. J’invite les couples et les familles à être témoins
de la grandeur du sacrement de mariage. Puissent les jeunes découvrir la valeur d’un
tel engagement. Je souhaite aussi que, pour le bien de tous, les responsables de la
vie publique soutiennent l’institution conjugale et familiale, fondamentale pour la
société. Avec ma Bénédiction apostolique.
I warmly welcome the English-speaking
pilgrims who are here today. Throughout this month of October we remember in a special
way Our Blessed Lady. We ask for her prayers for our loved ones and for ourselves.
May her son, Our Lord and Saviour Jesus Christ, bless all of you during your stay
in Rome.
Gerne heiße ich die Pilger aus den Ländern deutscher Sprache willkommen;
unter ihnen grüße ich besonders die Romwallfahrer des Familienbundes der Katholiken
im Erzbistum Paderborn. Gott hat Mann und Frau füreinander geschaffen und verbindet
sie in der ehelichen Gemeinschaft. Daran erinnern uns die heutigen Schriftlesungen.
Diese gottgewollte Gemeinschaft bildet die Grundlage der Familie und ist die Kernzelle
des gesellschaftlichen Zusammenlebens. Unterstützen wir daher die Eheleute im Gebet
und bitten wir Maria um ihren mütterlichen Schutz für unsere Familien! Der Herr segne
und behüte euch alle! Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española,
especialmente a los feligreses de la Basílica de Nuestra Señora de las Angustias,
de Granada. Reitero la invitación a rezar el Santo Rosario también en familia, para
que la intercesión maternal de la Virgen María ayude a los esposos a vivir fielmente
su compromiso matrimonial y a fortalecer la unidad en todos los hogares. ¡Feliz domingo!
Pozdrawiam
wszystkich Polaków. Wczoraj obchodziliśmy wspomnienie Matki Bożej Różańcowej. Raz
jeszcze zachęcam do tej modlitwy. Jak pisał Jan Paweł II: „Przez różaniec lud chrześcijański
niejako wstępuje do szkoły Maryi, dając się wprowadzić w kontemplację piękna oblicza
Chrystusa i w doświadczanie głębi Jego miłości” (Rosarium Virginis Mariae,
1). Niech ta modlitwa będzie dla wszystkich źródłem wielu łask. Niech Bóg wam błogosławi. [Saluto
tutti i polacchi. Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria del
Rosario. Ancora una volta esorto a questa preghiera. Come ha scritto Giovanni Paolo
II, “con il Rosario il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi
introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza
della profondità del suo amore” (Rosarium Virginis Mariae, 1). Questa preghiera
sia per tutti fonte di abbondanti grazie. Dio vi benedica.]
Saluto i pellegrini
di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Senago, Pogliano Milanese,
Cercemaggiore e Asti; come pure i partecipanti al 1° Rally per automobili ecologiche,
organizzato dalla Federazione Auto Motoristica della Repubblica di San Marino. A tutti
auguro una buona domenica.