La Chiesa festeggia San Francesco, Patrono d'Italia
(4 ottobre 2006 - RV) "Avvicinarsi alla storia di Francesco per accostarsi al mistero
di Cristo". Così mons. Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente
della Conferenza episcopale regionale, durante la Celebrazione Eucaristica nella Basilica
di Assisi per la solennità odierna di San Francesco, Patrono d'Italia. E' infatti
la Calabria quest'anno la regione che ha il compito di donare olio per la lampada
votiva che arde sulla tomba del santo. Olio simbolo religioso, ma anche "emblema delle
contrade della nostra terra" ha detto mons. Mondello, che al microfono di Gabriella
Ceraso spiega come si è preparato a questo momento:
********** R. – Al
livello regionale, con gli altri vescovi, abbiamo preparato un messaggio per questa
giornata tanti mesi fa e abbiamo ritenuto questo momento come un momento eccezionale
per le Chiese di Calabria, in quanto l’esempio di Francesco, specialmente il suo impegno
di testimonianza cristiana in tutti i campi, può essere un segno, un aiuto per il
rinnovamento delle nostre comunità cristiane.
D. – Qual è la sua personale
chiave di lettura proprio della figura di Francesco?
R. – Io ritengo che
l’esempio più bello che ci abbia dato Francesco sia quello di aver preso il Vangelo
alla lettera, in modo radicale, senza annacquare il Vangelo per adattarlo alle nostre
situazioni. Noi purtroppo oggi, spesso, siamo abituati a dire: “Sì, accetto il Vangelo.
Ma quando dice cose diverse dal mio modo di pensare non lo accetto più”. Invece dobbiamo
essere noi ad adeguarci al Vangelo.
D. – Mons. Mondello, questa è la grande
giornata della pace, della fraternità e del dialogo, dialogo tra appartenenti a culture
e religioni diverse. Viviamo in un momento più che mai delicato sotto questo punto
di vista. Allora le chiedo, innanzitutto, come corrispondere ogni giorno a questi
tre grandi valori?
R. – La prima cosa credo sia quella di essere convinti
che determinate situazioni si possano sbloccare solo attraverso un dialogo franco,
sereno, che sappia rispettare l’altro, anche quando non se ne condivide il pensiero,
l’idea. Questo è il punto fondamentale, sul quale credo stia battendo moltissimo anche
il nostro Papa Benedetto XVI.
D. – Francesco, può esser lui una chiave
di lettura? Può essere oggi una risposta?
R. – Francesco addirittura è
andato dal Sultano a testimoniare la sua fede. Non è andato ad insultare o a dire
“Voi siete tutti dannati all’Inferno”. Questo ci è di esempio: dialogare con gli altri
senza voler imporre nulla, ma presentando la verità, testimoniandola con la vita.
D. – Qual è il messaggio che ha scelto di voler far arrivare alla comunità
oggi, anche attraverso la sua omelia?
R. – Vogliamo ascoltare Francesco
nel suo invito di totale donazione a Cristo, nella capacità di amare tutte le creature
e attraverso l’amore aiutare la comunità a crescere in umanità, in solidarietà e nella
pace. **********