Alla Commissione Teologica Internazionale si discute sulla questione dei bambini morti
senza battesimo
(4 ottobre 2006 - RV) Si tiene da lunedì scorso in Vaticano la Sessione Plenaria annuale
della Commissione Teologica Internazionale, presieduta dal cardinale William Levada;
dirige i lavori dell’assemblea il padre Luis Ladaria, segretario generale. All’ordine
del giorno figura l’approfondimento di temi che da tempo costituiscono oggetto di
studio della Commissione; in particolare viene discusso il progetto di Documento sul
tema della sorte dei bambini morti senza Battesimo, nel contesto del disegno salvifico
universale di Dio, dell'unicità della mediazione di Cristo e della sacramentalità
della Chiesa in ordine alla salvezza. Si procederà quindi all’esame di una prima bozza
di Documento circa il tema dell'identità della natura e del metodo della teologia
come scientia fidei e infine si avrà un primo scambio di opinioni sul tema dell'approfondimento
dei fondamenti della legge morale naturale, nella linea dell'insegnamento delle Lettere
Encicliche di Giovanni Paolo II, Veritatis splendor e Fides et ratio. A padre Ladaria
Giovanni Peduto ha chiesto quale sia la dottrina cattolica circa i bambini morti senza
Battesimo:
********** R. – Per la dottrina cattolica è un po’ difficile
da dire, perché su questo argomento non c’è una definizione dogmatica. Sappiamo che
durante i secoli è stata dottrina comune, ma mai definita solennemente, che questi
bambini andavano nel limbo. Questa spiegazione non sembra oggi soddisfacente per tutti
e per questo è stato chiesto alla Commissione Teologica Internazionale di fare uno
studio su questo argomento. E noi siamo ancora in fase di studio.
D. – Come
mettere insieme la volontà di Dio di salvare tutti gli esseri umani e l’unicità della
mediazione di Cristo?
R. – Queste cose non sono difficili da mettere insieme,
perché già nel Nuovo Testamento si trovano insieme. Se leggiamo la prima lettera a
Timoteo, capitolo II, troviamo che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e
che c’è un solo Dio e un solo mediatore fra Dio e gli uomini. Dunque, le due cose
vanno insieme. La volontà salvifica universale di Dio si manifesta proprio nell’universalità
della mediazione di Cristo, inviato dal Padre nel mondo, per la salvezza di tutti
gli uomini. Dunque, le due cose non sono per niente incompatibili; anzi, il nuovo
Testamento le mette insieme.
D. – Al termine dei vostri lavori sarà pubblicato
un documento oppure quando sarà pubblicato?
R. – Bene, non sono un profeta.
Siamo ancora in fase di studio, ma speriamo che in breve questo documento possa vedere
la luce. Non siamo ancora arrivati alla fine. **********