Messaggio dei vescovi tedeschi sulle reazioni suscitate dal discorso del Papa all'Università
di Ratisbona
(30 settembre 2006 - RV) “Alcuni hanno frainteso il Papa, altri hanno voluto fraintenderlo”:
con queste parole, i vescovi tedeschi hanno commentato, in una dichiarazione, le reazioni
alla lectio magistralis di Benedetto XVI all’Università di Ratisbona, lo scorso 12
settembre, interpretata da molti musulmani come un’ingiusta affermazione di disprezzo
della loro religione. I presuli sono riconoscenti al Papa per non avere esitato un
istante a chiarire il senso del suo discorso e rispondono “con un chiaro diniego”
“a tutti coloro che vogliono continuare ad acuire la situazione, perseverando nel
presentare ancora richieste e perfino minacce”. “La Chiesa cattolica – sottolineano
– e le tante persone che, nel nostro Paese e in tutto il mondo, rispettano il diritto
alla libertà di parola e per questo si impegnano, non si lasciano intimidire”. I vescovi
denunciano il diffondersi, “non solo in Germania, della paura della violenza con motivazioni
religiose e con essa la limitazione della libertà di espressione”. “Ci opponiamo vivamente
a questa tendenza – affermano – nello stesso modo in cui rifiutiamo la non-cultura
della mancanza di riguardo nei confronti della religione e dei credenti, che apre
voragini nella società e semina discordia”. “Le Chiese cristiane – ammettono – conoscono
bene, nella loro stessa storia, la tentazione all’uso della violenza, alla quale esse
stesse non sempre sono state capaci di resistere”. “A maggior ragione – continuano
– ci auguriamo un dialogo leale tra cristianesimo ed islam che possa servire da ambo
le parti alla ‘purificazione della memoria’ e che dia credito alla comune testimonianza
delle religioni per la pace e contro la violenza.