2006-09-29 16:11:08

Messaggio del Papa al V Simposio dei docenti universitari europei: lavorare per un umanesimo razionale aperto alla rivelazione di Cristo


(29 settembre 2006 - RV) La difesa delle radici cristiane passa anche per gli atenei d’Europa. E’ il senso del messaggio del Papa, letto dal segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, al V Simposio europeo dei docenti universitari, apertosi ieri pomeriggio a Roma. Ce ne parla Alessandro Guarasci: RealAudioMP3

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L’Europa si ricordi dei valori che sono alla sua base e l’istruzione in questo senso può fare molto. Alla cerimonia, alla quale è intervenuta anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha letto il messaggio del Papa:

“Gli atenei d’Europa possano essere anche nel presente, come nel periodo aureo della loro origine, laboratori di autentico umanesimo, dove la ragione operi la propria ricerca, secondo la piena misura delle sue potenzialità”.


“Il Sommo Pontefice – ha proseguito il porporato – indica l’obiettivo di una razionalità piena, fedele all’esperienza umana integrale, come compito precipuo dei docenti e degli studenti universitari cristiani, obiettivo da perseguire in dialogo costruttivo con tutti coloro che condividono la medesima passione per la verità e per l’uomo e sono disposti ad attuarla in modo non ideologico e nel reciproco rispetto delle diversità. Su tale base culturale – ha aggiunto il cardinale Bertone – si può realisticamente lavorare alla costruzione di una rinnovata identità europea, idonea ad offrire al mondo, di fronte a sfide epocali, il contributo di una inestimabile eredità spirituale e culturale, in grado di forgiare un umanesimo razionale e aperto alla rivelazione di Gesù Cristo, tollerante ma fermo nei principi etici. Che questo – è l’auspicio del Papa – possa diventare l’ideale di una nuova generazione di docenti universitari cristiani”.


Per il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Camillo Ruini, l’Unione Europea è in affanno, il suo cammino appare incerto, caratterizzato da alcuni progressi, ma non meno attraversato da timori e contraddizioni:


“Occorre il coraggio di guardare l’uomo con spirito purificato, con una ragione libera da pregiudizi. In una parola: saper guardare l’uomo con realismo”.


Un pensiero condiviso anche dal vicepremier Francesco Rutelli, che mette in luce come sia necessario guardare alle nostre origini:

“Non tanto un richiamo identitario, che talvolta può segnare delle distanze, ma il profondo radicamento di un popolo nei valori più autentici della nostra civiltà europea, valori di accoglienza, di dialogo, di comprensione, che diventano valori di verità”.


D’altronde, secondo il commissario europeo, Franco Frattini, solo riscoprendo le nostre radici sapremo davvero accogliere chi è diverso da noi:

“E’ per queste ragioni, non per imporre una identità su altre identità, che le radici cristiane debbono trovare lo spazio che meritano nella costruzione di un modello costituzionale per l’Europa che vogliamo”.


Dunque, un invito implicito a riaprire il dibattito sulla Costituzione europea.
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