Eseguita la pena capitale in Indonesia per i tre cattolici. Dolore del Papa e deplorazione
in tutto il mondo.
(22 settembre 2006 - RV) E' stata eseguita ieri sera a Palu, in Indonesia, ila pena
capitale per i tre cattolici accusati di aver organizzato violenze durante i moti
interreligiosi che nel 2000 avevano sconvolto l’isola di Sulawesi. L’esecuzione è
avvenuta nonostante gli appelli del Papa, di numerose organizzazioni internazionali
e di leader religiosi. “Una notizia tristissima e dolorosa”, ha commentato il direttore
della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi. “Ogni volta che viene eseguita
una pena capitale - ha detto - è una sconfitta per l’umanità”. Sull’esecuzione dei
tre cattolici indonesiani il servizio di Alessandro Guarasci:
E mentre
a Sulawesi e nell’altra regione indonesiana di Timor Ovest sono scoppiati stamani
dei disordini, dopo la fucilazione dei tre cristiani, rimangono i dubbi sulle indagini
che hanno portato alle sentenze di condanna: secondo le organizzazioni umanitarie,
tali inchieste sono state viziate da varie irregolarità quali testimonianze non ascoltate
e prove non accettate. Lo spiega dall’Indonesia, al microfono di Debora Donnini, il
vescovo di Manado, Mons. Joseph Theodorus Suwatan:
Ma perché
un processo così sommario, che non ha accolto alcuna richiesta di grazia? Roberto
Piermarini lo ha chiesto al direttore dell’Agenzia Asia News, padre Bernardo Cervellera:
La Commissione
europea ha espresso rammarico per l'esecuzione dei tre cattolici avvenuta ieri in
Indonesia, “nonostante i ripetuti appelli alla clemenza”, incluso quello del Papa,
provenienti da tutto il mondo. L’uccisione dei tre cristiani di Sulawesi ha innescato
una serie di manifestazioni violente nella città Atambua, a Timor Ovest. Per una
testimonianza su come la comunità cristiana d’Indonesia stia vivendo questo momento,
Alessandro Gisotti ha raggiunto telefonicamente a Giakarta il missionario saveriano,
padre Silvano Laurenzi: