Il Pontificio Consiglio per i Laici riflette sul rinnovamento della Parrocchia
(21 settembre 2006 - RV) E’ iniziata oggi a Roma la XXII Assemblea plenaria del Pontificio
Consiglio per i Laici sul tema “La parrocchia ritrovata: percorsi di rinnovamento.
Una sessantina i membri e i consultori del dicastero, provenienti da tutti i continenti,
che si confronteranno su questa tematica fino a sabato prossimo. Ma ascoltiamo, al
microfono di Jozef Polak, mons. Stanislao Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio
per i Laici:
********* R.
– Nonostante le non poche difficoltà che incontra nel nostro mondo secolarizzato,
contrassegnato da forti cambiamenti socioculturali, la parrocchia “continua a conservare
ed esercitare una sua missione indispensabile e di grande attualità in ambito pastorale
ed ecclesiale” (Ecclesia in Europa, n.15). La parrocchia come istituzione e come comunità
ha bisogno oggi di un profondo rinnovamento. E dare un volto nuovo alle nostre parrocchie
è possibile ed è compito di tutti: sacerdoti, laici, associazioni e movimenti ecclesiali.
D. – Quali i percorsi di rinnovamento della parrocchia?
R.
- Oggi della parrocchia si parla e si scrive molto, ma troppo spesso non si va oltre
il livello delle critiche e delle denuncie. Noi abbiamo voluto dare un taglio positivo
e propositivo alla nostra riflessione e prenderemo in esame diversi progetti concreti
di rinnovamento della parrocchia – già funzionanti in varie parti del mondo –, che
mirano a restituirle vitalità e impeto missionario. Mi riferisco, per esempio, alle
comunità di base diffuse in Africa e in Asia...; al progetto denominato “Nuova Immagine
della Parrocchia” (NIP), promosso dal Movimento Mondo Migliore; alle cellule di evangelizzazione,
un progetto lanciato a Milano da don Piergiorgio Perini, ma ormai operante in molti
paesi del mondo. Ci sono tante iniziative, ma purtroppo sono poco conosciute... A
ciò si deve aggiungere l’importante contributo dell’Azione Cattolica, dei movimenti
ecclesiali e delle nuove comunità. Sicuramente sarà uno scambio di esperienze molto
interessante.
D. Cosa deve essere la Parrocchia?
R. - Recentemente
il Santo Padre ha toccato questo tema durante il suo viaggio in Germania, esortando
tutti a operare al fine di «rendere la parrocchia una patria interiore per la gente
– una grande famiglia, in cui sperimentiamo al contempo la famiglia ancora più grande
della Chiesa universale, imparando mediante la liturgia, la catechesi e tutte le manifestazioni
della vita parrocchiale a camminare insieme sulla via della vita vera” (Meunchen,
10 settembre 2006). La parrocchia, dunque, come “patria interiore per la gente”...
Una espressione molto suggestiva, quella del Papa... La parrocchia come famiglia delle
famiglie, comunità delle comunità...Il rinnovamento della parrocchia non si può decretare
a tavolino... I cambiamenti strutturali, pur necessari, da soli non bastano. Ci vuole
una permanente formazione dei laici a una fede adulta, un serio programma di iniziazione
cristiana vera e propria dei battezzati – la riscoperta cioè del ruolo del Battesimo
e dell’Eucaristia come fonte e culmine della vita cristiana. È da qui che nasce e
passa il vero rinnovamento delle nostre comunità parrocchiali.
D. - Domani
incontrerete il Papa…
R. – Aspettiamo tutti con ansia di poter ascoltare
la sua parola autorevole, che è per noi bussola sicura e indicatore di strada per
il servizio che, in quanto dicastero della Curia romana, prestiamo alla missione della
Chiesa. Chiederemo la sua benedizione sui nostri progetti futuri. E, soprattutto,
esprimeremo al Santo Padre la nostra piena e figliale solidarietà nel momento in cui
la sua persona viene ingiustamente attaccata da più parti. E gli offriremo il dono
della nostra preghiera secondo le sue intenzioni. **********