Oggi l'esecuzione capitale di tre cattolici in Indonesia nonostante l'appello del
Papa. Amnesty denuncia: processo non equo
(21 settembre 2006 - RV) In Indonesia sono ore di angoscia per la sorte dei tre cristiani
condannati alla pena capitale. Il presidente indonesiano non sembra intenzionato a
concedere la grazia e appare anche poco probabile l’ipotesi di un ulteriore rinvio
dell’esecuzione, fissata per oggi. Il nostro servizio:
********** L’unica
speranza della comunità cristiana - scrive l’Agenzia Fides - è che il presidente indonesiano
conceda la grazia. La Chiesa indonesiana ha accolto la notizia “con disappunto e sconcerto”
anche perché – spiega ancora la Fides – verrebbe violata con un’eventuale esecuzione
la legislazione vigente secondo cui la pena, dopo la domanda di grazia, si deve considerare
sospesa fino al pronunciamento del capo di Stato. I tre cristiani, che hanno già ricevuto
la notifica ufficiale dell’esecuzione, sono ritenuti responsabili del massacro di
200 musulmani a Poso, uno degli episodi più gravi degli scontri interreligiosi che
tra il 1998 ed il 2001 hanno causato oltre 2000 morti. Ma gli imputati, che avrebbero
chiesto di essere fucilati in pubblico, negano di aver pianificato la strage e, secondo
l’Organizzazione Amnesty International, “non hanno beneficiato di un processo equo”.
Per diverse organizzazioni non governative il processo è stato viziato, inoltre, da
procedure illegali: alcuni testimoni non sono stati ascoltati e diverse prove non
sono state accettate dai tribunali. Per chiedere la salvezza dei tre cristiani il
Papa ha lanciato un appello, lo scorso 11 agosto, al quale era seguito un rinvio dell’esecuzione.
Tre vescovi indonesiani, presenti a Roma per un seminario di formazione, hanno partecipato
infine ad una veglia di preghiera promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. **********