Un discorso per il dialogo tra fede e ragione: mons. Tomasi interviene all'ONU sulla
lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona. La riflessione del prof. Riccardi
e del prof. Galli della Loggia
(19 settembre 2006 - RV) Al centro del discorso di Benedetto XVI a Ratisbona c’è un
rinnovato impegno al dialogo tra le religioni e il rifiuto della violenza, un rifiuto
che tutti i credenti, cristiani compresi, devono fare proprio. E’ quanto sottolineato
dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, Osservatore permanente della Santa all’Ufficio
ONU di Ginevra, in occasione del suo intervento - ieri -alla seconda sessione del
Consiglio sui Diritti Umani. Un intervento tutto dedicato alla lectio magistralis
di Benedetto XVI su fede e ragione. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Anche oggi
si registrano misure contrastanti nel mondo islamico alle parole del Papa, mentre
il discorso all’Università di Ratisbona viene ritenuto “molto positivo” in una prospettiva
di “dialogo” dal primate della comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Rowan
Williams. Dal canto suo, il presidente iraniano Ahmadinejad ha riconosciuto che le
parole del Papa sono “state male interpretate”, ribadendo di rispettare il Pontefice.
Intanto, c’è attesa a Roma per l’incontro in Campidoglio, oggi pomeriggio, in cui
saranno presenti il cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per
il dialogo interreligioso, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e l'imam della
Moschea di Roma Sami Salem. All’evento prenderà parte anche il fondatore della Comunità
di Sant’Egidio, il prof. Andrea Riccardi, che intervistato da Fabio Colagrande si
sofferma sul ruolo dei media nella cattiva interpretazione del testo pronunciato dal
Santo Padre:
Intanto, ci
si interroga non solo sulle reazioni nel mondo islamico, ma anche in Occidente. Stefano
Fontana, direttore dell’Osservatorio Internazionale cardinale Van Thuan sulla Dottrina
Sociale della Chiesa ha dichiarato all’agenzia SIR che ha “stupito il silenzio di
capi di Stato e di intellettuali delle nazioni democratiche che nel cattolicesimo
e nel cristianesimo trovano uno degli elementi fondamentali della propria civiltà”.
L’Occidente, ha proseguito, “non ha trovato il coraggio, a parte qualche caso isolato,
di difendere la libertà di espressione che ormai esso non nega più a nessuno”. Proprio
su questo aspetto della vicenda, Alessandro Gisotti ha intervistato lo storico Ernesto
Galli della Loggia, editorialista del Corriere della Sera: