Sulle parole del Papa all'Angelus, la riflessione di mons. Paglia. Ancora attacchi
alle chiese in Terra Santa: la testimonianza del Patriarca di Gerusalemme, mons. Sabbah
(17 settembre 2006 - RV) All’Angelus, dunque, Benedetto XVI ha ribadito il suo convinto
impegno per un “dialogo franco e sincero” con i fedeli musulmani. Per una riflessione
sulle parole del Papa e sul vero significato del discorso tenuto dal Pontefice all’università
di Ratisbona, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione di mons. Vincenzo Paglia,
vescovo di Terni-Narni-Amelia e presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo
e il dialogo della CEI:
In queste
ultime ore sono proseguite, in molti Stati a maggioranza musulmana, le manifestazioni
di protesta contro il discorso del Papa a Ratisbona. Nuovi attacchi contro chiese
cristiane si sono registrate in Cisgiordania. Secondo testimoni, a Tubas, alle porte
di Jenin, un gruppo di palestinesi ha tentato di dare alle fiamme una chiesa cattolica
causando solo lievi danni. Un’altra chiesa è stata danneggiata a Tulkarem. Dal canto
suo, il patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, ha visitato stamani Nablus
dove ieri sono state danneggiate altre chiese. A Nablus, lo ha raggiunto telefonicamente
Alessandro Gisotti. Ecco la testimonianza di mons. Sabbah:
I Fratelli
musulmani, la principale forza d'opposizione in Egitto, ha fatto sapere di aver accettato
le espressioni di rammarico del Papa, pronunciate all’Angelus. Intanto, il governo
turco ritiene che non vi sia alcun motivo di cambiare la data della visita del Papa.
A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri di Ankara, Abdullah Gul, a proposito
del viaggio apostolico programmato in Turchia per fine novembre. Secondo il giornale
Aksam, inoltre, Gul avrebbe scritto una lettera al Pontefice per esortarlo a non rimandare
la sua visita in Turchia, che, ad avviso del responsabile della diplomazia turca,
potrebbe rappresentare “un'importante opportunità per promuovere il dialogo tra culture
diverse”.