2006-09-16 16:47:39

Il commento di padre Rupnik al Vangelo della Domenica


In questa 24a domenica del Tempo Ordinario, la Liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù chiede ai suoi discepoli: “Chi dice la gente che io sia?”. Pietro gli risponde: “Tu sei il Cristo”. Ma il Signore impone loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
“E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3
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Pietro risponde: “Tu sei il Cristo, l’Unto, cioè il Messia”. E a sorpresa, Cristo intima agli apostoli di non parlarne in giro. E questo è il verbo che usa solo verso gli spiriti immondi. Ciò significa che dietro all’idea di ‘Messia’, che la gente si è fatta e che Pietro ha confessato, c’è qualcosa di così inaccettabile che Cristo ritiene del tutto fuorviante, quanto un’opera dello spirito immondo. Questo è lo spirito che inquina il rapporto con Dio, sino a falsarlo del tutto, e perverte i rapporti umani creando i solchi di separazione. Di fatti, l’idea del Messia è dipinta con troppa immaginazione umana, è fortemente marcata dal nazionalismo ebraico. Un Messia forte, dominatore, che affermerebbe il popolo ebraico non può liberare l’uomo perché renderebbe schiavi altri popoli. Cristo è il Messia dell’amore universale del Padre, che non si realizzerà secondo la mentalità degli uomini, non acconsentirà ai diversi gruppi del potere ma si compirà attraverso il sacrificio di sé. Per ciò, Cristo subito annuncia il suo cammino pasquale.
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