Il cardinale Bertone ufficialmente nuovo segretario di Stato. Il cardinale Sodano
lascia dopo 15 anni. Il Papa: ha servito con competenza e saggezza. Mons. Dominique
Mamberti nominato segretario per i Rapporti con gli Stati
(15 settembre 2006 - RV) Tre lustri al fianco di due Papi con “dedizione e competenza”,
prudenza e zelo. E’ pieno di riconoscenza il pubblico elogio che Benedetto XVI ha
fatto del cardinale Angelo Sodano, che questa mattina - nel corso di una cerimonia
nella Sala degli Svizzeri a Castel Gandolfo – ha lasciato l’incarico di segretario
di Stato, ufficialmente assunto dall’ex arcivescovo di Genova, il cardinale Tarcisio
Bertone. Davanti al personale della Segreteria di Stato, il Papa ha ripercorso le
tappe salienti del servizio svolto dal cardinale Sodano, accogliendo i propositi di
fedeltà e collaborazione manifestati dal successore. La giornata è stata completata
dalla nomina del nuovo segretario per i Rapporti con gli Stati: si tratta dell’arcivescovo
Dominique Mamberti, finora nunzio in Sudan ed Eritrea. I particolari dell’evento nel
servizio di Alessandro De Carolis: ********** (formula nomina in latino - applausi)
Un
servizio intessuto di grande esperienza e misura, spesso oscuro ma incessante come
la laboriosità di un alveare. Nel giorno in cui la Segreteria di Stato ha vissuto,
in un clima di commozione, il suo primo cambio della guardia del nuovo secolo, il
responsabile uscente e quello entrante hanno entrambi individuato nel sollecito “lavoro
di squadra”, svolto quotidianamente nelle due sezioni dell’ufficio vaticano, il valore
più autentico portato al Papa nel governo della Chiesa universale. Un atto di modestia
e insieme di realismo, quello del cardinale Sodano e del cardinale Bertone, che ha
significato per i presenti alla cerimonia di questa mattina molto più del pur importante
avvicendamento tra due illustri personalità ecclesiali.
“In così significativa
circostanza – ha esordito Benedetto XVI nel rivolgersi al segretario di Stato uscente
- avverto l’intimo bisogno di rinnovarle il più vivo ringraziamento per la fedeltà,
l’illuminata competenza, la dedizione e l’amore che Ella ha posto nell’operare per
il bene della Chiesa, accanto a diversi Successori dell’apostolo Pietro”. Una gratitudine
che il Papa ha voluto sottolineare a più riprese, ripercorrendo il ministero diplomatico
del cardinale Sodano nell’America Latina e quindi all’interno della Curia, fino alla
nomina di primo collaboratore di Giovanni Paolo II, il 29 giugno del 1991. Anch’io,
ha riconosciuto Benedetto XVI, ho potuto “di persona apprezzare le sue doti “del suo
animo di pastore interamente dedicato al servizio della Sede Aspotolica”:
“Nel
momento in cui Ella consegna al Suo Successore tale responsabilità, oltre ad esprimerLe
i miei grati sentimenti, mi faccio interprete anche di quelli di tutti coloro che
nel corso degli anni L’hanno conosciuta e hanno ammirato il buon senso, la prudente
saggezza e l’indefesso zelo con cui, senza risparmio di energie, ha svolto la Sua
missione, tenendo conto unicamente del bene supremo della Chiesa”.
Il
cardinale Sodano, da parte sua, si è subito fatto interprete “del profondo spirito
di fede” che anima la “comunità di lavoro” della Segreteria di Stato: una dedizione,
ha detto, che trova un’adeguata espressione nel motto del profeta Isaia che dice “nell’abbandono
confidente sta la vostra forza”. “In varie sale del Vaticano – ha osservato il 79.enne
porporato - ci è dato di poter ammirare le famose api che distinguono lo stemma del
Papa Urbano VIII. Ebbene mi sembra che i presenti siano ben simboleggiati da quelle
umili api poste dal Papa Barberini nel suo scudo”:
“Padre Santo, credo che
oggi un ringraziamento debba essere rivolto non tanto a me, quanto a coloro che mi
hanno aiutato in questi anni. Preziosa mi è stata, in particolare, la collaborazione
dei successivi sostituti per gli Affari Generali, gli arcivescovi Re e Sandri, come
dei Segretari per i Rapporti con gli Stati, gli arcivescovi Tauran e Lajolo. Tutti
insieme, abbiamo potuto svolgere un lavoro di squadra, con un grande senso ecclesiale
che ci ha accomunato nel servizio, prima intorno al venerato Giovanni Paolo II ed
ora accanto a Lei, chiamato dallo Spirito Santo a raccoglierne l’eredità ed a guidare
la nave della Chiesa verso nuovi lidi”.
A condividere con Benedetto XVI
“la complessità delle questioni” che comportano una simile guida c’è da oggi il cardinale
Bertone, 71 anni, piemontese come il suo predecessore. Il neo segretario di Stato
non ha fatto mistero della “pesante responsabilità” che comporta il suo nuovo incarico,
ma ha anche dichiarato di avere come “unica ambizione” quella di realizzare quanto
espresso dal suo motto episcopale: “Custodire la fede, conservare la concordia”:
“La
comunione profonda che ci lega nel condiviso impegno a servizio della Chiesa - e quindi
della dignità umana e della pacifica convivenza fra i Popoli – non potranno che tradursi
in leale e fedele collaborazione, rafforzata per molti di noi dallo spirito sacerdotale
e dalla carità pastorale che deve sempre animarci nelle nostre attività”.
Sotto
il quadro della Vergine, che troneggia nella bella Sala degli Svizzeri, il cardinale
Bertone ha affidato il nuovo impegno alla Madonna, invitando tutti i suoi collaboratori
a sostenerlo con la preghiera e annunciando di aver rivolto questa stessa richiesta,
tramite una lettera, a molti monasteri contemplativi. Al termine della cerimonia,
alzandosi in piedi, Benedetto XVI ha voluto ancora una volta ringraziare il cardinale
Sodano per i suoi lunghi anni di servizio. Nel ricordare i giorni del viaggio apostolico
concluso ieri in Baviera – l’ultimo da segretario di Stato per il cardinale Sodano
– il Papa ha donato al porporato una piccola statua raffigurante la Madonna nera custodita
nel Santuario di Altötting:
“Penso che la Madonna di Altötting possa essere
non solo il segno della mia permanente gratitudine ma anche il segno della nostra
comunicazione nella preghiera. La Madonna sia sempre accanto a lei, la protegga sempre
e la guidi. E’ espressione della mia sincera gratitudine”.
(applausi)
Al
momento dei saluti finali, Benedetto XVI ha reso noto il nome di uno dei primi collaboratori
del nuovo segretario di Stato: il 54.enne arcivescovo Dominique Mamberti, nato a Marrakech,
in Marocco, incardinato ad Ajaccio, in Corsica, e attualmente nunzio Apostolico in
Sudan e in Eritrea è stato nominato segretario per i Rapporti con gli Stati. Poliglotta,
laureato in Diritto canonico e civile, mons. Mamberti succede all’arcivescovo Giovanni
Lajolo, nominato presidente del Governatorato della Città del Vaticano in sostituzione
del cardinale Edmund Casimir Szocka.
Grande ovviamente è stata la riconoscenza
nei confronti del Pontefice da parte di mons. Mamberti, che si esprime così al microfono
della nostra collega della redazione francese, Laure Stephan:
R. - Ho ricevuto
con grande gioia e un grandissimo onore questa nomina. Ho servito la Santa Sede da
venti anni, per un servizio alla comunità delle nazioni .. di proclamare il Vangelo
in questo mondo particolare che è quello della diplomazia. Ringrazio di cuore. Non
ho parole per ringraziare il Santo Padre, il cardinale segretario di Stato per l’onore
che mi hanno fatto e non posso non esprimere la mia fiducia nel Signore e nell’affetto
e nella fiducia dei superiori che mi hanno chiamato a tale incarico. **********