2006-09-14 14:17:29

Il commento di padre Lombardi sulla visita di Benedetto XVI in Baviera


(14 settembre 2006 - RV) Per un bilancio del viaggio del Papa in Baviera ascoltiamo il nostro direttore padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti: RealAudioMP3
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R. – Direi che questo viaggio è riuscito nel modo migliore possibile ed ha risposto perfettamente alle attese sia per quanto riguarda il Papa, sia per quanto riguarda la Chiesa locale e la gente della Baviera. Il clima dell’accoglienza è stato meraviglioso e, naturalmente è andato crescendo di calore con i giorni, come avviene in tutti i viaggi del Papa. Benedetto XVI era evidentemente molto soddisfatto, in certi momenti anche intensamente commosso. Il fatto che abbia fatto, del tutto spontaneamente, a braccio, l’omelia in questo ultimo incontro nella Cattedrale di Frisinga dimostra che anche per lui c’è stato un crescendo di gioia.
D. – Anche in questo viaggio Benedetto XVI non ha mai fatto elenchi di “no”. “La fede – dice – non è un cumulo di proibizioni, è un’opzione posivita”…
R. – Sì, certamente. E’ stato un messaggio estremamente incoraggiante e incoraggiante soprattutto per la Chiesa locale, che certamente vive in un tempo in cui la società è in via di secolarizzazione e quindi l’annuncio della fede non è semplice. Incoraggiamento, questo, che il Papa ha dato ai sacerdoti, ai diaconi, a tutti gli operatori pastorali, ai credenti, facendo vedere la loro presenza – diciamo – attiva e viva nella società di oggi ed incoraggiandola. E’ stato veramente un punto molto, molto importante. Diverse persone della Chiesa locale mi hanno detto, in questi giorni, che avrà una efficacia molto grande anche in seguito. Del resto il tema stesso del viaggio - “Chi crede non è mai solo” - voleva andare proprio in questa direzione; voleva far vedere la bellezza e la ricchezza della comunione nel credere, comunione con Dio anzitutto, ma anche poi con tutta la comunità dei credenti, e le possibilità di dialogo, di servizio, di arricchimento per la comunità umana intera, che vengono dalla fede viva.
D. – Il Papa è tornato a parlare di ragione e di ragionevolezza della fede contro tutti gli integralisti e gli irrazionalismi sia religiosi che culturali. La fede invece - ha detto – propone un autentico illuminismo ...
R. – Sì, sembra che questo si stia manifestando, con il tempo, anche uno dei temi guida di questo pontificato, del magistero di Benedetto XVI. Il rapporto armonico tra fede e ragione è come qualcosa che fonda il grande servizio che anche la fede può svolgere per la civiltà umana nel momento in cui attraversa, ma anche in generale. La fede e la ragione si arricchiscono a vicenda. Abbiamo notato come anche in certi passaggi dei suoi discorsi, il Papa ha fatto presente come anche la fede, la retta idea di Dio, vada custodita dalle sue corruzioni. E in questo certamente anche la ragione diventa attiva all’interno del mondo della fede, aiuta moltissimo. Allo stesso tempo la fede impedisce che la ragione si autolimiti nei sui interessi, nei suoi obiettivi ed anche nel suo campo di azione e quindi diventi povera e incapace di guidare l’umanità di fronte ai grandi interrogativi di sempre e di fronte ai grandi problemi anche etici di oggi.
D. – Che dire dal punto di vista del significato ecumenico del viaggio?
R. – Il viaggio ha avuto un suo momento ecumenico particolarmente importante: i Vespri nella Cattedrale di Regensburg. Diciamo, però, che tutto il viaggio ha avuto un significato ecumenico, in quanto ha avuto un importante concentrazione sulla fede in Dio: in quale Dio? Il Dio di Gesù Cristo, il Dio che si è rivelato in Gesù Cristo, il Dio che è amore. Questi sono fondamenti assolutamente comuni della fede cristiana. L’annuncio, quindi, di Benedetto XVI è stato in larghissima parte un annuncio assolutamente condivisibile da tutte le Chiese e le confessioni cristiane.
D. – Infine, cosa resta nel cuore di questo viaggio del Papa in Baviera?
R. – Io credo che rimanga, per il Papa, una grande gioia di aver riattinto forza, slancio alle sue radici di fede; per la Chiesa locale un grande incoraggiamento e per la Chiesa tedesca e la cultura tedesca un grande contributo di riflessione. Una riflessione che si può poi allargare a tutta la cultura europea, sull’importanza del retto dialogo tra fede e ragione per il bene della società moderna e, guardando poi a tutto il mondo, per la possibilità di dialogo con le altre culture, come ha messo bene in rilievo il Papa, che sentono il religioso come profondamente importante e che quindi possono entrare in dialogo con noi molto più fruttuosamente, se pure noi viviamo una cultura rispettosa della dimensione religiosa nell’integralità della persona e della cultura umana.
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