Il Papa a Ratisbona: contemplare il volto umano di Dio, oltre odio e fanatismo. Al
mondo accademico ha parlato del rapporto fede-ragione.In serata l'incontro ecumenico
(13 settembre 2006 - RV) All’Università di Ratisbona dove è stato docente di dogmatica
e vicerettore, Benedetto XVI ha parlato ieri ai rappresentanti del mondo della scienza,
di fede e ragione. In particolare ha affermato che la violenza è in contrasto con
la religione e la natura di Dio e allo stesso tempo ha messo in guardia da un altro
tipo di fondamentalismo, ugualmente nocivo, prodotto da un Occidente sordo alla voce
di Dio e da un illuminismo “drastico e autoreferenziale”. Da Ratisbona il servizio
del nostro inviato Paolo Ondarza
La serata del Papa a Ratisbona
è stata caratterizzata dalla celebrazione ecumenica nel duomo della città. Vi hanno
preso parte il vescovo luterano Friedrich, il metropolita ortodosso Augustinos ed
il vescovo evangelico luterano Wiess. Presente anche una delegazione ebraica guidata
dal presidente del comitato ebraico bavarese Schuster. Nel suo intervento nel corso
della celebrazione dei vespri, Benedetto XVI ha ribadito la centralità di Gesù Cristo,
Figlio di Dio per tutte le confessioni cristiane. La giornata di oggi in Baviera,
invece, per espressa volontà del Papa sarà dedicata ad incontri di carattere privato.
Dopo la benedizione del nuovo organo nella Alte Cappelle di Ratisbona, Benedetto XVI
si trasferirà nella casa del fratello Georg per il pranzo. Nel pomeriggio visiterà
le tombe dei genitori nel cimitero di Ziegetsdorf e poi trascorrerà alcune ore nella
sua casa di Peintling. Qui l’allora Mons. Ratzinger abitò dal 1969 al 1977, quando
insegnava all’Università di Ratisbona ed era solito tornarvi per brevi periodi di
riposo anche da cardinale fino a prima dell’elezione al soglio pontificio.