2006-09-13 11:55:38

13 settembre 2006. Benedizione del nuovo organo della Vecchia Cappella di Ratisbona. Discorso e preghiera del Papa. Testo integrale.


Cari amici!

Questa veneranda casa di Dio, la Basilica di "Nostra Signora della Vecchia Cappella", è stata rinnovata in modo splendido e ottiene col giorno di oggi un nuovo organo che, in quest'ora, verrà benedetto e destinato solennemente al suo scopo: la glorificazione di Dio e l'edificazione della fede.

Fu un canonico di questa collegiata, Carl Joseph Proske, a dare nell'Ottocento impulsi essenziali per il rinnovamento della musica sacra. Il canto gregoriano e l'antica polifonia vocale classica vennero integrati nello svolgimento liturgico. La cura della musica sacra liturgica nella "Vecchia Cappella" aveva un'importanza che si estendeva ben oltre i confini della regione e faceva di Regensburg un centro del movimento della riforma della musica sacra, il cui influsso giunge fino al presente.

Nella Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II (Sacrosanctum Concilium) si evidenzia che "il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della Liturgia solenne" (n. 112). Questo significa che la musica e il canto sono più di un abbellimento del culto; infatti fanno essi stessi parte dell'attuazione della Liturgia. Una solenne musica sacra con coro, organo, orchestra e canto del popolo non è un'aggiunta che incornicia e rende piacevole la Liturgia, ma un modo importante di partecipazione attiva all'evento cultuale. L'organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani. Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino. La grande varietà dei timbri dell'organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell'esistenza umana. Le molteplici possibilità dell'organo ci ricordano in qualche modo l'immensità e la magnificenza di Dio.

Il Salmo 150 parla di trombe e flauti, di arpe e cetre, di cembali e timpani: tutti questi strumenti musicali sono chiamati a dare il loro contributo alla lode del Dio trinitario. In un organo, le numerose canne e i registri devono formare un'unità. Se qua o là qualcosa si blocca, se una canna è stonata, questo in un primo momento è percettibile forse soltanto da un orecchio esercitato. Ma se più canne non sono più ben intonate, allora si hanno delle stonature e la cosa comincia a divenire insopportabile. Anche le canne di quest'organo sono esposte a cambiamenti di temperatura e a fattori di affaticamento. È questa un'immagine della nostra comunità. Come nell'organo una mano esperta deve sempre di nuovo riportare le disarmonie alla retta consonanza, così dobbiamo anche nella Chiesa, nella varietà dei doni e dei carismi, trovare mediante la comunione nella fede sempre di nuovo l'accordo nella lode di Dio e nell'amore fraterno. Quanto più, attraverso la Liturgia, ci lasciamo trasformare in Cristo, tanto più saremo capaci di trasformare anche il mondo, irradiando la bontà, la misericordia e l'amore per gli uomini di Cristo.

I grandi compositori con la loro musica volevano in definitiva, ciascuno a modo suo, glorificare Dio. Johann Sebastian Bach, sul titolo di molte delle sue partiture ha scritto le lettere S. D. G.: Soli Deo Gloria – Solamente alla gloria di Dio. Anche Anton Bruckner metteva all'inizio le parole: "Dedicato al buon Dio". Che tutti i frequentatori di questa magnifica Basilica, mediante la grandiosità dell'edificio e attraverso la liturgia arricchita dall'armonia del nuovo organo e dal canto solenne, siano guidati alla gioia della fede.


Benedizione

Dio grande, tu vuoi che noi uomini ti serbiamo nella gioia del cuore.
Per questo cantiamo e suoniamo per la tua lode.
Tu hai dato al tuo servo Mosè il compito
Di fabbricare le trombe,
perché suonino per l’immolazione della vittima.
Con suoni di flauti e arpe
Il tuo popolo eletto
Ti ha cantato inni di lode.
Il tuo figlio si è fatto uomo
E ha portato sulla terra
Il Canto di lode
Che dagli inizi dei tempi
Risuona nei cieli.
L’Apostolo ci comanda
Di cantarti e di inneggiare di tutto cuore.

In questa ora solenne ti preghiamo:
benedici quest’organo,
perché canti alla tua gloria
e perché innalzi i nostri cuori a te.

Come le tante canne si uniscono in un solo suono,
così unisci, ti preghiamo,
tutti i membri della chiesa
in amore fraterno.

Perché cantiamo un giorno
Insieme con tutti gli angeli e i santi
Alla tua gloria
Il canto di lode eterna.
Per Cristo, nostro Signore.







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