(09 settembre 2006 - RV) Dopo la revoca del blocco aereo, ieri Israele ha tolto in
Libano anche il blocco navale. Le unità della Marina dello Stato ebraico si sono ritirate,
passando il controllo delle coste libanesi a quattro navi italiane, una francese ed
una greca. Il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, in un documento diffuso dal
Palazzo di Vetro, ha salutato con favore il passaggio di consegne, ricordando che
la forza ad interim rimarrà nel mare territoriale libanese fino al completo dispiegamento
delle forza navale Unifil nei prossimi giorni. Il servizio di Graziano Motta:
La guerra
in Libano ha purtroppo registrato anche l’utilizzo da parte dell’esercito israeliano
delle “cluster bombs”, le micidiali bombe a grappolo. Sulla questione il ministro
degli Esteri russo, Lavrov, ha chiesto l’apertura di un’inchiesta. E per la proibizione
di questi ordigni si è espresso in questi giorni il rappresentante della Santa Sede
presso l’Onu a Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi, che, al microfono di Sergio Centofanti,
parla del dramma umanitario che stanno vivendo i civili in Libano: