(8 settembre 2006 - RV) Ricorre oggi la festa della Natività di Maria. Celebrata già
nei primi secoli è legata ai racconti contenuti nel protovangelo di Giacomo, un apocrifo.
Ma qual è il senso di questa festività? Ce lo spiega, al microfono di Tiziana Campisi,
padre Amedeo Eramo, rettore del Santuario della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano,
dedicato proprio alla Natività di Maria:
********** R. - Ogni nascita
è una luce che si accende, è una speranza che brilla. Io penso che mai come questa
volta la nascita di una bambina, che neanche i genitori sapevano a cosa fosse destinata
dal disegno di Dio, mai come questa volta la speranza sia così immensa e così grande
e anche divina, proprio perché lei sarà la Madre del Redentore e del Salvatore di
tutti gli uomini.
D. – Che cosa ci dice oggi questa festività?
R.
– Io vedrei la nascita della Madonna veramente come il segno, non soltanto della speranza,
ma anche il segno di una riconciliazione. Noi che siamo sempre portati alle divisioni,
alle lacerazioni, alle contrapposizioni, la nascita di una bambina che sarà madre
di tutti i popoli, madre dell’umanità, penso che dovrebbe portare a questo desiderio,
addirittura a questa volontà, di ricomporre questo tessuto umano che è sempre così
teso, così lacerato, così rovinato.
D. – Su quali meditazioni si può fermare
il cristiano, guardando alla Natività di Maria?
R. – Forse, allargando
il discorso, si potrebbe riflettere sul fatto che ciascuno di noi fa parte di un disegno
di Dio. Certamente i genitori di Maria non sapevano quel che il Signore aveva stabilito
per la loro figlia. Quindi, noi facciamo parte di questo disegno divino e ciascuno
porta la sua pietruzza per ricomporre il mosaico. Certo Maria non ha portato soltanto
una pagliuzza, Maria ha portato proprio il massimo che si potesse portare, perché,
Madre di Dio, ha dato il suo sangue al Figlio di Dio. Maria è nel disegno di Dio ed
è la creatura prescelta, perché potesse allattare addirittura lo stesso Figlio di
Dio.
D. – Le uniche notizie che ci giungono della Natività di Maria le
troviamo nel protovangelo di Giacomo, un Vangelo che non rientra tra i canonici. Come
leggerlo allora?
R. – Bisognerebbe avere una cultura speciale per questi
protovangeli e per questi Vangeli apocrifi. Oggi mi pare che ci sia una grande rivisitazione,
addirittura una grande esaltazione. Penso che forse è come qualcosa di nostro, di
personale, che vogliamo aggiungere, qualche volta di poetico, di fantasioso, qualche
volta di errato. E’ come mettere dei fiocchetti alla Parola di Dio, per aggiungere
qualcosa alla nostra curiosità e alla nostra fantasia. **********