Israele: Olmert annuncia che si ritirerà dalla Cisgiordania
(05 settembre 2006 - RV) Il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ha offerto la
sua mediazione per la liberazione dei due soldati israeliani rapiti dagli hezbollah
il 12 luglio scorso presso il confine libanese, episodio che scatenò la durissima
rappresaglia dell’esercito ebraico in Libano. Israele, da parte sua, chiede non una
mediazione, ma che venga applicata la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza
che già parlava di liberazione incondizionata. E il premier israeliano, Olmert, parlando
ieri alla Knesset, ha indicato altri scenari nella crisi mediorientale. Il servizio
di Graziano Motta:
Israele
ha annunciato il ritiro dal sud del Libano entro 10 giorni, mentre continua il dispiegamento
del contingente italiano della missione “Leonte” nell’ambito della forza di pace dell’Onu
a guida francese. Oltre ai compiti di interposizione, i caschi blu avranno necessariamente
contatti con la popolazione civile. Ma come la gente libanese sta vivendo dopo il
conflitto tra Israele ed hezbollah? Luca Collodi lo ha chiesto a Matteo Ragni, volontario
italiano dell’organizzazione umanitaria Avsi, da tre anni a Beirut: