2006-08-20 14:17:52

Il rischio, per tutti e anche per gli uomini di Chiesa, di “un’attività eccessiva” che indurisce il cuore: lo sottolinea il Papa all’Angelus, richiamandosi a san Bernardo di Chiaravalle. La preghiera a Maria per la pace


(20 agosto 2006 -RV) Un richiamo al primato della preghiera e della contemplazione per tenere lontano i pericoli, per tutti e anche per gli uomini di Chiesa, di “un’attività eccessiva” che indurisce il cuore. E’ quanto ha sottolineato Benedetto XVI dedicando la sua riflessione all’Angelus domenicale, recitato nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, alla figura di San Bernardo di Chiaravalle, vissuto tra l’XI e del XII secolo. Al centro della preghiera, l’invocazione a Maria “perché ottenga il dono della pace vera e duratura per il mondo intero”. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3
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Le molte occupazioni conducono spesso alla “durezza del cuore”, “non sono altro che sofferenza dello spirito, smarrimento dell’intelligenza, dispersione della grazia”: con queste provocatorie parole di un grande dottore della Chiesa, Benedetto XVI sottolinea l’importanza del raccoglimento interiore, che definisce “elemento essenziale della pietà”. Lo fa con forza ricordando che San Bernardo di Chiaravalle parlava a un Papa, Papa Eugenio III ma anche sottolineando a braccio che “parlava a tutti i Papi e a tutti noi”, quando scriveva, nel De consideratione, che “occorre guardarsi dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che si ricopre”. E Benedetto XVI aggiunge:
“L’ammonimento vale per ogni genere di occupazioni, fossero pure quelle inerenti al governo della Chiesa.”
Del Santo vissuto dal 1091 al 1153, il Papa dice che “seppe armonizzare l’aspirazione del monaco alla solitudine e alla quiete del chiostro con l’urgenza di missioni importanti e complesse che ha realizzato al servizio della Chiesa.” Afferma che “la ricchezza e il pregio della sua teologia non stanno tanto nell’aver percorso vie nuove, quanto piuttosto nell’essere riuscito a proporre le verità della fede con uno stile così chiaro ed incisivo da affascinare l’ascoltatore e da disporne l’animo al raccoglimento e alla preghiera.” Per poi ricordare anche l’impegno con cui lottò per dominare il suo temperamento impetuoso, come pure l’umiltà con cui seppe riconoscere i propri limiti e manchevolezze.


E il Papa sembra poi focalizzare il fulcro di tutti gli insegnamenti del Santo quando afferma che “per lui la forza più grande della vita spirituale è l’amore”. E il Papa sottolinea:

“Nel suo amore Dio risana la nostra volontà e la nostra intelligenza malata innalzandole al più alto grado di unione con Lui, cioè alla santità e all’unione mistica”.

Dio, che è Amore, - spiega Benedetto XVI - crea l’uomo per amore e per amore lo riscatta; la salvezza di tutti gli esseri umani, mortalmente feriti dalla colpa originale e gravati dai peccati personali, consiste nell’aderire fermamente alla divina carità, rivelataci pienamente in Cristo crocifisso e risorto. Di questo San Bernardo tratta,- ricorda il Papa - nel “breve ma sostanzioso” Liber de diligendo Deo.



Il Papa ricorda poi la devozione di San Bernardo a Maria per cui meritò il titolo di “Dottore mariano” e ricorda il suo celebre discorso in cui paragona Maria alla stella alla quale i naviganti guardano per non smarrire la rotta. Benedetto XVI Invita dunque alla preghiera alla Madre di Gesù:

“Invochiamola perchè ottenga il dono della pace vera e duratura per il mondo intero”.


Tra i saluti nelle varie lingue, in polacco un riferimento al Vangelo dell’odierna domenica in cui Cristo dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”, con l’auspicio che “sia sempre in noi la fame di questo cibo, affinché, ristorati da esso, possiamo camminare verso la vita eterna e che Maria, la “Donna eucaristica”, ottenga per noi questa grazia”.


In lingua italiana, il saluto in particolare alle religiose Figlie della Divina Carità e ai gruppi di fedeli provenienti da Lumezzane, Spilamberto, Annicco e Giarre, come pure la Piccola Fraternità Francescana di Santa Elisabetta, da Pisa, l’Associazione culturale “Giuseppe Amico Medico” di San Cataldo e le Polisportive Giovanili Salesiane.
A tutti l’augurio di una buona domenica.












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