Un anno fa la GMG di Colonia, primo viaggio internazionale di Benedetto XVI. La riflessione
di mons. Angelo Comastri sull'eredità di quell'evento
(18 agosto 2006 - RV) “L’incontro di tanti giovani col Successore di Pietro è un segno
della vitalità della Chiesa. Sono felice di stare in mezzo ai giovani, di sostenerne
la fede e di animarne la speranza”: con queste parole, pronunciate il 18 agosto dell’anno
scorso all’aeroporto di Bonn-Colonia, Benedetto XVI iniziava il suo primo viaggio
internazionale. Occasione dell’evento: la XX Giornata Mondiale della Gioventù, convocata
tre anni prima da Giovanni Paolo II a Colonia, la città che custodisce nel suo Duomo
le reliquie dei Re Magi. “Considero un amorevole gesto di riconciliazione – affermò
Benedetto XVI, sempre all’arrivo in Germania – che, senza che io l’abbia voluto, la
mia prima visita al di fuori dell’Italia si svolga nella mia patria”. Per un ricordo
di quel viaggio apostolico e una riflessione sull’eredità spirituale della prima GMG
di Papa Benedetto, Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo Angelo Comastri,
vicario generale del Papa per la Città del Vaticano: