Benedetto XVI all'udienza generale: non la scienza ma l'Amore di Dio risponde ai perché
dell'uomo. Il ricordo del Papa per Frère Roger
(16 agosto 2006 - RV) E’ stata un’udienza generale più breve del consueto quella celebrata
poco fa da Benedetto XVI nel cortile della sue residenza estiva di Castel Gandolfo.
Dopo aver posto l’accento, all’Angelus di ieri,su Maria regina della pace, il Papa
è tornato a parlare oggi dell’Assunta come di un segno di speranza che invita gli
uomini a cercare nell’amore di Dio le risposte ai grandi quesiti dell’esistenza. Benedetto
XVI ha poi concluso i suoi saluti ai 4 mila pellegrini presenti ricordando la figura
di frère Roger Schutz, il fondatore della Comunità ecumenica di Taizé, ucciso il 16
agosto di un anno fa. Il servizio di Alessandro De Carolis:
I grandi
successi della tecnica, pur avendo migliorato la condizione dell’umanità, “lasciano
però senza soluzione i quesiti più profondi dell’animo umano”. E’ uno dei passaggi
forti della catechesi di Benedetto XVI all’udienza generale a Castel Gandolfo. Il
Papa ha ribadito che “solo l’apertura al mistero di Dio, che è Amore può colmare la
sete di verità e di felicità del nostro cuore”. Una riflessione, questa, che richiama
un passaggio dell’intervista concessa dal Papa - nei giorni scorsi - alla nostra emittente
e a tre Tv tedesche. “Il progresso – aveva affermato il Santo Padre ai nostri microfoni
– può essere progresso vero solo se serve alla persona umana e se la persona umana
stessa cresce; se non cresce solo il suo potere tecnico, ma anche la sua capacità
morale”. Come prevedibile, l’intervista al Papa ha destato ampia eco, anche per aver
toccato molteplici aspetti non legati esclusivamente alla vita della Chiesa. E’ stata
inoltre un’occasione che ha offerto molti spunti sulla personalità stessa di Benedetto
XVI. Fabio Colagrande ne ha parlato con il prof. Franco Garelli, sociologo della conoscenza
e delle religioni, all’Università di Torino: