La Chiesa ricorda Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, martire
ad Auschwitz, Patrona d'Europa
(9 agosto 2006 - RV) Oggi la Chiesa, come ha ricordato il Papa all’udienza generale,
celebra la memoria liturgica di Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith
Stein, Patrona d’Europa insieme a Santa Brigida e Santa Caterina da Siena. Ebrea tedesca,
filosofa, carmelitana, è morta martire nel Campo di concentramento nazista di Auschwitz
nell’agosto del 1942: non aveva ancora 51 anni. Ce ne parla Sergio Centofanti.
********** Edith
Stein nasce a Breslavia nel 1891 da genitori ebrei. A 14 anni abbandona la religione
della famiglia: è agnostica, vuole cercare la verità con la ragione e lo studio. Diventa
assistente del filosofo Husserl all’università di Friburgo: segue l’indirizzo fenomenologico
del suo maestro. Un metodo che cerca di percorrere la strada oggettiva della verità
liberando l’uomo da ogni pregiudizio. Edith entra in crisi: quel metodo non la soddisfa
né la convince. Un giorno prende casualmente dalla biblioteca l’autobiografia di
Santa Teresa d’Avila. Lo legge d’un fiato. Alla fine esclama: “questa è la verità”.
E’ il 1921: Edith Stein, a 30 anni, si converte al cattolicesimo: lei, che da filosofa
aveva cercato a lungo la verità, scopre che questa non è un’idea o un concetto, ma
una persona, Cristo. “Dio è la verità – afferma - chi cerca la verità, cerca Dio,
che ne sia cosciente o no". Verità che coincide con un amore senza riduzioni: il prossimo
che devo amare – sottolinea - “non è quello che mi va, ma quello che mi passa accanto”.
La sua conversione reca un dolore immenso alla madre. Di lì a poco anche la sorella
Rosa la seguirà sulla via di Cristo. Si fa carmelitana: “più uno vive raccolto in
Dio – scrive - più irradia luce su tutti”. In Germania imperversa il nazismo e la
persecuzione anti-ebraica. Lascia il suo Paese per recarsi in un convento carmelitano
in Olanda con la sorella. Nel 1942 i vescovi olandesi denunciano in un documento la
persecuzione antisemita. La rappresaglia nazista è immediata: i cattolici di origine
ebrea in Olanda vengono deportati, comprese le due sorelle Stein: Edith rifiuta una
proposta di fuga e dice a Rosa: “Vieni, andiamo per il nostro popolo”. Si sente figlia
d’Israele e vuole condividere fino in fondo il suo destino. Per lei appartenere al
popolo ebraico è essenziale: “significa – afferma - appartenere a Cristo non solo
con lo spirito, ma con il sangue". Muoiono entrambe ad Auschwitz il 9 agosto 1942.
“Più si fa buio intorno a noi – dice - più dobbiamo aprire il cuore alla luce che
viene dall’Alto”. E’ la Croce “l’unica speranza”:
“Il mondo è in fiamme: la
lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo
può esserti chiesto anche il sacrificio della vita. Contempla il Signore che pende
davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce … Attraverso
la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque
ti porta la tua compassionevole carità… La Croce è la via che dalla terra conduce
al cielo. Chi l'abbraccia con fede, amore. speranza viene portato in alto, fino al
seno della Trinità … Ave Croce, unica speranza!” ***********