(08 agosto 2006 - RV) Ancora nessuno stop alle violenze in Libano, nel 28° giorno
dall'inizio delle operazioni militari israeliane nel Paese dei cedri. Sul piano diplomatico,
intanto, qualcosa sembra sbloccarsi alle Nazioni Unite. Il servizio di Giada Aquilino:
E mentre il
governo libanese ha deciso d'inviare 15.000 soldati dell'esercito nel sud, una volta
che le truppe israeliane si saranno ritirate, lo Stato ebraico si è dichiarato pronto
ad allargare la propria offensiva terrestre proprio nel Libano meridionale. Il servizio
è di Graziano Motta: In Libano intanto
è sempre più difficile la distribuzione degli aiuti: il patriarca maronita, il cardinale
Nasrallah Sfeir, ha ammonito e condannato tutti coloro che “approfittano dei drammi
dei loro concittadini per realizzare guadagni”. Sulla situazione umanitaria in Libano,
Paolo Ondarza ha sentito padre Casimiro Gajowy, salesiano della casa don Bosco di
El Houssoun, nei dintorni di Beirut: