2006-08-06 16:38:08

Oggi in Bolivia l'insediamento dell'Assemblea costituente


(6 agosto 2006 - RV) Nella città di Sucre, capitale legale della Bolivia, si insedieranno oggi i 255 membri dell’Assemblea costituente, eletti lo scorso 2 luglio, chiamati a redigere una nuova Costituzione, in sostituzione del vecchio testo del 1947. A presiedere l’Assemblea, sarà l’indigena dell’etnia quéchua, Silvia Lazarte, candidata del Movimento al Socialismo (MAS), il partito del presidente Evo Morales. Il servizio di Luis Badilla:
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I lavori dei costituenti non si prospettano facili. Nessun partito è in grado di raggiungere da solo il quorum dei 2/3 (170 costituenti) che consentirebbe un’approvazione svelta della Carta costituzionale. I sostenitori del Presidente Morales al massimo possono contare su 159 voti, se riescono a stringere accordi con i gruppi minori. L’opposizione, guidata dall’ex Presidente, Jorge Quiroga, dispone di soli 60 voti. Dal canto loro, i vescovi della Bolivia, lo scorso 3 maggio, in un documento, definiscono la Costituente “una grande speranza” per il Paese. Nel testo i presuli si soffermano ampiamente sulla libertà religiosa, la collaborazione tra Stato e Chiesa, e sottolineano alcuni principi irrinunciabili come il primato della persona, il bene comune, l’accesso universale ai beni essenziali, la sussidiarietà, la partecipazione e la solidarietà. “Questi principi e valori fondamentali della vita di un Paese – aggiungono – devono tradursi in azioni concrete: difesa della vita e della famiglia basata sul matrimonio; promozione del diritto ad un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito, un più equo accesso alla terra e alle risorse naturali, nonché all’assistenza sociale e sanitaria”. Il vice presidente della Repubblica, Alvaro Garcia Lineras, ritenuto il principale stratega della compagine governativa, ha dichiarato che “l'Assemblea sarà anche il luogo della materializzazione dei nuovi rapporti di forza nel Paese, quindi della costituzionalizzazione delle principali misure prese dal governo”. Tra le forze emergenti il vice presidente include il “movimento indigeno plurinazionale, che pensa la nazione a partire dalle diversità di nazioni che vivono al suo interno”. Sempre secondo il pensiero di Garcia Lineras, “si tratta anche di potenziare le strutture comunitarie e per questo parliamo di capitalismo andino-amazzonico. C'è una specie di neo-comunitarismo economico che va potenziandosi parallelamente all'economia statale e a una relazione negoziale con gli investimenti stranieri e locali”.
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