Festa della Trasfigurazione: il commento di padre Rupnik al Vangelo
In questa domenica, 6 agosto, Festa della Trasfigurazione del Signore, la liturgia
ci propone il Vangelo in cui Gesù si reca con Pietro, Giacomo e Giovanni sopra un
monte alto, in un luogo appartato. Qui si trasfigura davanti a loro: le sue vesti
diventano splendenti, bianchissime, mentre accanto a Lui appaiono Elia e Mosè. Poi
si forma una nube che li avvolge e da cui esce una voce:
“Questi è
il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!”.
Su questo brano evangelico
ascoltiamo il commento del teologo gesuita, Marko Ivan Rupnik:
********** (musica)
La
trasfigurazione era con la Pasqua e l’Epifania una delle più grandi feste nella prima
era cristiana. Ai discepoli si dischiudono gli occhi e Cristo appare in quella gloria
che loro non avevano mai visto sul suo volto. Ora una luce del tutto unica e autenticamente
spirituale lo fa vedere loro nella sua verità di Figlio di Dio. In questa visione,
l’umanità di Cristo si rivela totalmente penetrata dalla gloria di Dio. C’erano i
tempi delle promesse di Dio e dell’attesa del loro compimento. Elia e Mosè testimoniano
che Cristo è il compimento dell’amore di Dio nella storia, ma dopo la sua ascensione
al Padre, Lui vive nella Chiesa operando incessantemente la trasfigurazione del mondo
e dell’umanità nel suo Corpo glorioso. La liturgia ci fa accedere a questo Corpo glorioso
che si continua a rivelare nella storia così come sul Monte Tabor.