2006-08-02 16:03:16

I gesuiti a 450 anni dalla morte di Sant'Ignazio: intervista con padre Kolvenbach


(2 agosto 2006 - RV) Due giorni dopo la memoria di Sant’Ignazio di Loyola i gesuiti ricordano oggi il beato Pietro Favre, uno dei co-fondatori della Compagnia di Gesù e primo sacerdote gesuita. Nato nella Savoia nel 1506 è morto a soli 41 anni, stremato dalla fatica, dopo aver diffuso in Europa il nuovo Ordine religioso, noncurante delle sue cattive condizioni di salute. Una tenacia apostolica che lo accomunava allo stesso Ignazio di Loyola, ricordato lunedì scorso dal preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Peter-Hans Kolvenbach, durante l’omelia nella Chiesa del Gesù a Roma a 450 anni dalla morte del Santo. Ma quali sono i punti nodali dell’opera del gesuiti, oggi, e quali gli obiettivi che si pone? Padre Eberhard von Gemmingen lo ha chiesto allo stesso padre Kolvenbach: RealAudioMP3

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R. – Sein Eifer, den Menschen zu helfen, hatte Ignatius zum Aufbau …
Il suo grande desiderio di aiutare le persone aveva indotto Ignazio ad istituire un apostolato dell’istruzione. Ma anche la sensibilità di Ignazio nei riguardi dei problemi sociali rappresenta ancora oggi un impegno per la Compagnia di Gesù. Siamo sempre tenuti a trovare ogni via per testimoniare l’amore di Dio. Ovviamente, 450 anni dopo la morte di Ignazio il mondo è cambiato, ma i problemi e le necessità di fondo dell’uomo sono rimasti gli stessi. Ecco perché non stupisce che la Compagnia di Gesù sia impegnata oggi in ambiti simili a quelli in cui operava ai tempi di Ignazio. Così l’apostolato dell’istruzione è a tutt’oggi uno dei più importanti campi del nostro impegno. E l’intervento attivo a favore dei poveri e degli emarginati rappresentano un compito ed una sfida costanti per la Compagnia di Gesù. Dobbiamo continuare a ricercare costantemente ogni modo per testimoniare in maniera credibile l’amore di Dio mediante il nostro impegno per la giustizia. L’attività missionaria, per la quale Francesco Saverio partì per le Indie, è ancora oggi un vasto campo d’azione nel quale l’Ordine vuole realizzare il proprio carisma. E in quanto a numero di gesuiti attivi in terre di missione, la Compagnia di Gesù è il maggiore Ordine missionario.


D. – In quali Paesi del mondo i gesuiti stanno meglio, sia pur relativamente, in quanto a diffusione e a crescita spirituale?


R. – Heutzutage gibt es in der gesellschaft jesu …
Oggi nella Compagnia di Gesù ci sono ancora 897 novizi, e di questo siamo profondamente grati. Ma le cifre riguardo alla crescita nei diversi Paesi dipendono da tanti fattori che sono in parte di ordine religioso ma in parte sono da ricondurre a circostanze sociali. Una società vecchia con pochi giovani produrrà, in termini numerici, meno vocazioni di una società la cui età media è inferiore ai 30 anni. Considerato a vasto raggio, le province indiane ed africane hanno sicuramente una crescita maggiore. Soprattutto in Indonesia ci sono molte vocazioni, nelle Filippine e in Corea e negli ultimi anni anche in Vietnam. Per quanto riguarda l’Europa, è sicuramente il Portogallo il Paese con il maggior numero di nuove vocazioni, seguito dalle due province polacche.


D. – Quali sono i punti forti che la Compagnia di Gesù ha stabilito in questo anno giubilare?


R. – Die von den einzelnen Provinzen gesetzten Arzente sind sehr mannigfaltig. …
I punti forti variano ampiamente tra le singole province. Pellegrinaggi e manifestazioni culturali, relazioni sulla storia e la spiritualità della Compagnia, concerti con musiche tratte dalle “Riduzioni” realizzate dai gesuiti in Paraguay, mostre ed esercizi spirituali sulle tracce di Ignazio, pubblicazioni e celebrazioni eucaristiche, ma anche manifestazioni sportive per i nostri alunni, come qui in Italia. Accanto a queste attività volte all’esterno, però, in questo anno giubilare si tratta soprattutto di curare il rinnovamento interiore dei gesuiti e dell’intera famiglia ignaziana. A questo scopo sono stati organizzati convegni sugli esercizi spirituali e sulle costituzioni, esercizi spirituali praticati insieme e giorni di ritiro spirituale. Da ricordare la Messa del 22 aprile in San Pietro, con la quale abbiamo celebrato il nostro giubileo insieme al Santo Padre.
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