L'impegno internazionale per far fronte alla crisi libanese
(19 luglio 2006 - RV) Il consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrà presentare un pacchetto
di proposte per arrivare al più presto ad un cessate-il-fuoco; poi si potrà pensare
alla forze di pace da dispiegare nell’area. A Bruxelles, per partecipare alla Conferenza
internazionale sul Darfur, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan
è tornato ancora una volta a mostrare la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo
in Medio Oriente. Il servizio da Bruxelles:
E ieri
la missione Onu a Gerusalemme ha avanzato proposte concrete per far fronte alla crescente
crisi israelo-libanese. Da parte sua, il premier dello Stato ebraico, Olmert, rilancia
la linea dura contro gli hezbollah e i Paesi che starebbero appoggiando la guerriglia
sciita filoiraniana. Ci riferisce Graziano Motta:
Al lavoro
anche la diplomazia europea. Javier Solana, nel giro di pochi giorni, è per la seconda
volta in Medio Oriente. L’Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue riparte
questa sera per un viaggio in Israele, nei Territori palestinesi e in Egitto. In programma
un incontro con il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente dell’Anp, Abu Mazen.
Preoccupazione
anche per la situazione al sud di Israele dove le tensioni con i miliziani palestinesi
non accenna a diminuire. Dalla Striscia di Gaza sono continuati i lanci di missili
della guerriglia palestinese di Hamas sulle città israeliane di Sderot e Askelon.
Scontri a fuoco sono stati segnalati nel campo profughi di Mughazi, nel centro di
Gaza. Il bilancio complessivo parla di almeno 5 palestinesi uccisi e numerosi feriti
anche tra i soldati israeliani.