All’Angelus a Les Combes, il Papa chiede di aprire nuove possibilita’ di dialogo
e di intesa per la grave crisi israelo-palestinese.
(16 luglio 2006 - RV) Riportare i responsabili politici sulla via della ragione ed
aprire nuove possibilità di dialogo e di intesa: è quanto si augura il Papa che dopo
la preghiera dell’Angelus, recitata a Les Combes, ha parlato con parole forti della
drammatica situazione in Medio Oriente. Con lui nella località valdostana, dove il
Papa soggiornerà fino al 28 luglio, si sono raccolte stamane più di 5000 persone.
Il servizio di Fausta Speranza:
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fronte alla drammatica escalation di violenza, il Papa esprime la sue “nuove gravi
preoccupazioni”, in particolare - dice - per l’estendersi di azioni belliche in Libano
e per le numerose vittime tra la popolazione civile. Benedetto XVI, nella quiete della
montagna, pronuncia parole forti di viva apprensione e parla di “spietate contrapposizioni”,
spiegando:
“All’origine vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione
del diritto e della giustizia. Ma “né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto
quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi”.
Per poi pronunciare parole che sono un monito e un appello: “Come l’amara
esperienza dimostra – sottolinea Benedetto XVI - su simili strade non si arriva a
risultati positivi”.
Concreto l’auspicio: riportare i responsabili politici
sulla via della ragione ed aprire nuove possibilità di dialogo e di intesa. Ma non
è solo un auspicio: nelle parole del Papa si fa profonda preghiera a “Maria, Regina
della Pace, perché impetri da Dio il fondamentale dono della concordia”.
“In
questa prospettiva invito le Chiese locali ad elevare speciali preghiere per la pace
in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente”.
Ricorda che oggi è “giorno
dedicato alla Madonna del Carmelo, Monte della Terra Santa che, a pochi chilometri
dal Libano, domina la città israeliana di Haifa, anch’essa ultimamente colpita”.
D’altra parte, tutta la preghiera dell’Angelus è preghiera mariana e proprio per
questa preghiera e per incontrare il Papa si è raccolta una moltitudine di gente sul
prato di Les Combes. Ai fedeli, prima della preghiera, il Papa innanzitutto esprime
la sua “gioia di trascorrere un periodo di riposo, in Valle d’Aosta, nella casa che
tante volte ha ospitato l’amato Giovanni Paolo II”. Sottolinea di essere immerso in
uno stupendo panorama alpino che aiuta a ritemprare il corpo e lo spirito, e si dice
contento di vivere l’incontro che definisce, e dunque sente, come “familiare”. Saluta,
iniziando dal vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, e dal cardinale Severino Poletto,
tutti i sacerdoti, religiosi e religiose sul territorio, e poi le autorità locali.
Con un grazie particolare ai Salesiani che hanno messo a disposizione la casa dove
risiede e sul prato di fronte alla quale recita l’Angelus questa domenica e poi la
prossima.
Per una felice coincidenza – afferma il Papa - l’odierna domenica
cade il 16 luglio, giorno in cui la liturgia ricorda la Beata Vergine Maria del Monte
Carmelo. E il Papa ricorda che il Carmelo, alto promontorio che si erge lungo la costa
orientale del Mar Mediterraneo, proprio all’altezza della Galilea, ha sulle sue pendici
numerose grotte naturali, predilette dagli eremiti. Sottolinea il più celebre di questi
uomini di Dio, il grande profeta Elia, che nel IX secolo avanti Cristo difese strenuamente
dalla contaminazione dei culti idolatrici la purezza della fede nel Dio unico e vero.
E ricorda che proprio ispirandosi alla figura di Elia, è sorto l’Ordine contemplativo
dei “Carmelitani”, famiglia religiosa che annovera tra i suoi membri grandi santi
come Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Teresa di Gesù Bambino e Teresa Benedetta
della Croce (al secolo, Edith Stein). Alla Regina del Monte Carmelo, dunque, il Papa
affida tutte le comunità di vita contemplativa sparse nel mondo, in modo speciale
quelle dell’Ordine Carmelitano. Per tutti la preghiera:
“Maria aiuti ogni
cristiano a incontrare Dio nel silenzio della preghiera”.
Tra i saluti
in diverse lingue, il pensiero “con affetto” alle persone e ai gruppi italiani, in
particolare i partecipanti al corso di formazione organizzato dalla Conferenza Episcopale
Italiana per animatori della pastorale familiare. “Mentre è ancora vivo il ricordo
dell’Incontro Mondiale delle Famiglie recentemente svoltosi a Valencia, in Spagna,
- dice il Papa - rinnovo l’incoraggiamento alle famiglie cristiane, perché sappiano
vivere e trasmettere con gioia la fede alle nuove generazioni”.
Infine,
le parole di saluto del Papa in 'patois', il dialetto francofono che si parla nelle
valli valdostane. “Sono contento di essere di nuovo qui con voi”, ha detto il Pontefice
che poi ha raccomandato i fedeli alla Vergine Maria. **********
Ma
per sentire l’atmosfera vissuta dai tanti presenti a Les Combes e sapere qualcosa
dell’impatto provocato dalle forti parole del Papa sul Medio oriente, Fausta Speranza
ha raggiunto telefonicamente Salvatore Mazza, inviato di Avvenire:
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R. – E’ stato un impatto sicuramente molto forte, anche per la durezza delle parole
del Papa, che ha ribadito come gli atti terroristici e le rappresaglie possano in
nessun modo giustificarsi e come su queste strade non si arrivi mai a risultati positivi.
Certamente il Papa sta pensando molto in questi giorni alla situazione in Medio Oriente
e ne ha parlato anche l’altro giorno due minuti, incontrando i giornalisti. Ne aveva
parlato alle suore carmelitane di Quart, andandole a trovare e affidando alla loro
preghiera la pace in Medio Oriente.
D. – D’altra parte, invece, il Papa
ha speso parole di ringraziamento e ha definito familiare l’incontro con la gente
del luogo, ringraziando per lo splendido panorama che lo aiuta nel riposo e nello
studio di questi giorni. Ha avuto parole anche molto affettuose…
R. – Tra
l’altro sono state parole improvvisate. Non erano nel testo, che era stato distribuito
poco prima ai giornalisti. Si è visto che queste parole di ringraziamento venivano
proprio dal cuore del Papa, per la quiete, per la discrezione con cui queste sue vacanze
sono state quasi coccolate dalla popolazione valdostana. Ci sono veramente mille piccole
attenzioni, oltre a quelle che sono le cose naturali, la quiete naturale che circonda
il Papa, che credo rendano veramente preziose queste giornate di Benedetto XVI. **********