L’esercito israeliano bombarda l’aeroporto di Beirut e il sud della città. Decine
le vittime
(13 luglio 2006 - RV) E’ praticamente “stato di guerra” in Libano. L’esercito israeliano
ha bombardato all’alba l’aeroporto internazionale di Beirut, rendendolo inagibile,
e poco fa la televisione della milizia sciita libanese hezbollah. Si tratta di un
raid su vasta scala, scattato dopo il sequestro avvenuto ieri di due soldati israeliani
da parte degli hezbollah, alla frontiera tra il Libano e lo Stato ebraico. Sempre
aperto, intanto, il fronte a Gaza, dove aerei israeliani hanno centrato il ministero
degli esteri palestinese. Il servizio di Graziano Motta:
Una situazione
difficile, dunque, che sta facendo salire ulteriormente la tensione in tutto lo scacchiere
mediorientale. Secondo il libanese Roger Bouchaine, direttore dell’osservatorio geopolitico
mediorientale, dietro questa crisi ci sarebbe il coinvolgimento di Teheran e Damasco.
L’intervista è di Francesca Sabatinelli:
E della difficile
situazione tra Israele e Libano ha parlato ieri a Roma il segretario generale dell’Onu,
Kofi Annan, incontrando il premier italiano Romano Prodi. Il servizio di Salvatore
Sabatino:
Ma Kofi Annan
in Italia ha svolto il suo ruolo di segretario delle Nazioni Unite, affrontando tutti
i temi caldi della politica internazionale. Dall’Afghanistan, rispetto al quale sollecita
l’Italia a continuare la sua missione, alla crisi nucleare iraniana. ''Teheran deve
dare al piu' presto un segnale circa la sua posizione e incentivi elaborato dai cinque
+ 1''. Infine, la situazione in Iraq, per la quale ha proposto di indire una Conferenza
Internazionale.