2006-07-12 18:51:59

GRAN BRETAGNA: LA CONFERENZA EPISCOPALE PLAUDE VOTO DEI MEDICI BRITANNICI CONTRO SUICIDIO ASSISTITO



LONDRA, 12 lug ’06 - Un voto “importantissimo” che “manda un chiaro messaggio che la professione medica nel Regno Unito è oggi contraria in modo deciso a qualsiasi cambiamento della legge. Abbiamo bisogno di cure palliative migliori per i malati terminali". Con queste parole il portavoce della Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles ha commentato il voto espresso la settimana scorsa dal “British Medical Association" (Bma) sul suicidio assistito. Un anno fa la stessa associazione, che rappresenta 130mila medici britannici, aveva espresso una posizione più neutrale sul tema. Il 65 per cento dei medici inglesi ha invece votato quest’anno contro la legalizzazione del suicidio assistito e contro l'eutanasia volontaria e l'84 per cento, per un miglioramento delle cure palliative. Il 94 per cento ha poi detto no all'eutanasia involontaria per pazienti che non sono in grado di prendere una decisione. Il voto della “British Medical Association" giunge a due mesi dal rinvio della discussione in Parlamento della controversa legge sul suicidio assistito nel Regno Unito. Il 12 maggio scorso la Camera dei Lord ha infatti bloccato il provvedimento che vorrebbe consentire ai malati terminali nella fase finale della malattia di chiedere l'assistenza di un medico per mettere fine alla propria esistenza. Il testo non legalizza, peraltro, l’eutanasia (punita in Gran Bretagna con pene fino a 14 anni di reclusione) e ammette l’obiezione di coscienza. Contro il provvedimento si sono mobilitate in questi mesi sia la Chiesa cattolica che quella anglicana con un’intensa opera di sensibilizzazione.
(Sir – ZENGARINI)








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