ROMANIA: VERSO DANNI IRREPARABILI ALLA CATTEDRALE DI BUCAREST
BUCAREST, 5 lug. 06 - Scioperi della fame, azioni pacifiche di protesta, lettere alle
autorità, interventi dal Vaticano, degli ortodossi e degli ebrei romeni: a nulla
sono servite finora (da aprile ad oggi) le denuncie per salvare la cattedrale cattolica
San Giuseppe di Bucarest, in pericolo di crollo per la costruzione in corso, a meno
di dieci metri di distanza, di un enorme edificio di 75 metri di altezza (19 piani
in superficie e 4 livelli sotterranei) denominato "Cathedral Plaza" su un terreno
instabile, con falda freatica superficiale. "Vivo accanto ai cattolici della Romania
un sentimento di profonda tristezza e impotenza di fronte all'indifferenza delle autorità
romene rimaste impassibili alle innumerevoli memorie e proteste contro l'illegale
costruzione che mette in grave pericolo l'incolumità e la dignità del luogo sacro
e impedisce lo svolgimento normale delle funzioni religiose”. Lo ha dichiarato ieri
l'arcivescovo di Bucarest Ioan Robu. “Autorizzando la costruzione dell'enorme edificio
– aggiunge mons. Robu - le autorità hanno inferto un grave colpo alla chiesa cattolica
romena, della quale i fedeli sentono i loro diritti violati ed i loro valori calpestati".
"Autorizzando una costruzione gigantesca nei pressi della cattedrale - spiega l'arcidiocesi
di Bucarest -, la legge romena 422/2001 per la protezione dei monumenti storici è
palesemente violata; inoltre nel modo irregolare e difettoso con cui si svolgono i
lavori, altre 24 leggi romene sono parzialmente o totalmente violate". In più nell’autorizzazione
di costruzione non è specificato “chi sarà responsabile per qualunque danno provocato
alla cattedrale”, vale a dire che, “l’unico responsabile per la riparazione”, secondo
la legge romena, sarà il suo proprietario. La comunità cattolica ritiene che “la maniera
indifferente e irriverente" in cui le autorità si comportano, rivela "una evidente
intenzionalità anticattolica come nei peggiori regimi totalitari". (Sir – MANCINI)