2 milioni di copie per il Compendio del Catechismo a un anno dalla pubblicazione
(28 giugno 2006 - RV) Esattamente un anno fa, il 28 giugno del 2005, Benedetto XVI
presentava, durante la celebrazione dell’Ora sesta in Sala Clementina, il Compendio
del Catechismo della Chiesa Cattolica. Un’opera curata da lui stesso, quando era ancora
cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per volontà di
Giovanni Paolo II che lo aveva posto alla guida di una apposita Commissione. Per Benedetto
XVI si tratta di “una nuova guida per la trasmissione della fede, che ci aiuta a meglio
conoscere e poi anche a meglio vivere la fede che ci unisce”. Ce ne parla Sergio
Centofanti.
********** Il
Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica compie dunque un anno. Una sintesi
semplice, chiara e completa delle verità della fede cristiana: al centro c’è l’amore
di Dio per la sua creatura che culmina nella morte e risurrezione del Figlio. Tutte
le verità sono esposte in forma dialogica. Benedetto XVI ne spiegava il motivo:
“Si
intende in tal modo riproporre – come ho scritto nell’introduzione al Compendio -
un dialogo ideale tra il maestro e il discepolo, mediante una sequenza incalzante
di interrogativi, che coinvolgono il lettore invitandolo a proseguire nella scoperta
dei sempre nuovi aspetti della verità della sua fede. Il genere dialogico, inoltre,
concorre anche ad abbreviare notevolmente il testo, riducendolo all'essenziale. Ciò
potrebbe favorire l'assimilazione e l'eventuale memorizzazione dei contenuti".
Una
lettura accessibile a tutti quindi, ma pur sempre impegnativa, come sottolineava Benedetto
XVI il giorno dopo, durante la Messa per i Santi Pietro e Paolo:
“Non si può
leggere questo libro come si legge un romanzo. Bisogna meditarlo con calma nelle sue
singole parti e permettere che il suo contenuto, mediante le immagini, penetri nell’anima.
Spero che sia accolto in questo modo e possa diventare una buona guida nella trasmissione
della fede”.
Il compendio è arricchito con quattordici immagini sacre in cui
la bellezza diventa “annuncio evangelico”:
“Immagine e parola s'illuminano
così a vicenda. L’arte «parla» sempre, almeno implicitamente, del divino, della bellezza
infinita di Dio, riflessa nell’Icona per eccellenza: Cristo Signore, Immagine del
Dio invisibile”. (Presentazione del Compendio, 28 giugno 2005)
“Quanto è necessario
– aveva detto Benedetto XVI qualche giorno dopo la presentazione del Compendio – che,
in questo inizio del terzo millennio, l’intera comunità cristiana proclami, insegni
e testimoni integralmente le verità della fede, della dottrina e della morale cattolica
in maniera unanime e concorde!”(Angelus del 3 luglio 2005) **********