In molti Paesi ancora oggi è pericoloso avere la fede: così il rapporto sulla libertà
regiosa presentato oggi a Roma
(27 giugno 2006 - RV) Presentato oggi a Roma il rapporto sulla libertà religiosa nel
mondo curato da "Aiuto alla Chiesa che soffre". Il servizio di Debora Donnini. **********
“La libertà religiosa è il fondamento della libertà, non uno fra i diritti”: Queste
le parole del vicedirettore del Corriere della sera, Magdi Allam, che ha spiegato
le difficoltà della libertà religiosa nei Paesi musulmani, difficoltà non solo per
i cristiani, ma anche fra musulmani: basti pensare agli attentati contro gli sciiti
in Iraq o alla persecuzione della comunità “ahmadi” in Pakistan. Il Rapporto segnala
anche la scelta dell’esilio di migliaia di cristiani iracheni, tra 10 e 40 mila, da
agosto a ottobre 2004. Padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, ha spiegato
l’ambiguità in cui versa la Cina: da una parte, c’è una maggiore apertura, ma cristiani
e fedeli di altre religioni continuano ad essere perseguitati. Drammatica permane
la situazione in Corea del Nord. Attacchi alla libertà religiosa anche in India, dove
l’RSS, formazione paramilitare di estremisti indù, ha lanciato una campagna di intimidazione:
gli attacchi ai cattolici sono stati circa 200. Per il Pakistan, un anno drammatico
per i non musulmani. Da segnalare, infine, i passi avanti in Turchia ma anche gli
atti violenti come l’uccisione di don Andrea Santoro.