(24 giugno 2006 - RV) La presidente delle Filippine Gloria Arroyo ha firmato l'abolizione
della pena di morte nel Paese. Il servizio di Eugenio Bonanata:
La nuova
legge abolisce il decreto del 1994 che introduceva nel Paese asiatico la pena capitale
per i cosiddetti “reati atroci”. Nello stesso tempo, trasforma automaticamente in
ergastoli le 1.200 sentenze in attesa di esecuzione. Guardando al passato, sette persone
sono state giustiziate nelle Filippine fra il 1999 e il 2000 prima dell’entrata in
vigore di una moratoria decisa per le pressioni della comunità internazionale e delle
organizzazioni per i diritti umani. Con questo provvedimento, sono 125 gli Stati o
i Territori che hanno abolito la pena di morte, ma – secondo i dati dell’organizzazione
“Nessuno tocchi Caino” - il numero sale a 140 se si contano quelli che in un modo
o nell'altro non applicano più l’esecuzione capitale. Sull’altro fronte, scendono
a 54 i Paesi che mantengono questa pratica. Tra questi, Cina, Iran, Arabia Saudita
Cuba, Indonesia e Vietnam ma anche Paesi come Stati Uniti, India e Giappone. Dal canto
suo, l’organizzazione Amnesty International, segnalando un diminuzione delle esecuzioni
rispetto al 2004 (5.523), afferma che nel 2005 circa 2.200 persone sono state giustiziate
in 22 Paesi. Il primato assoluto spetta alla Cina, dove si è avuto il 94% dei casi,
seguita da Iran, Arabia Saudita e Stati Uniti. Appresa la notizia, il sindaco di Roma,
Walter Veltroni, ha disposto per questa sera l’illuminazione straordinaria del Colosseo.
Un segno – ha specificato il sindaco – che vuole testimoniare l’attaccamento della
città al rispetto dei diritti umani.**********