Festa del Sacro Cuore: il Papa invita ad amare come Gesù, "fino alla fine"
(23 giugno 2006 - RV) La Chiesa celebra oggi la Festa del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Si tratta di una spiritualità diffusa nella seconda metà del Seicento per opera di
Santa Margherita Maria Alacocque. Questa Festa – ha detto il Papa all’udienza generale
di mercoledì scorso – “è il simbolo dell’amore di Gesù al Padre, ma anche dell’amore
per ciascuno di noi“. Il servizio di Sergio Centofanti:
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Festa del Sacro Cuore ha 150 anni: è stato Pio IX ad estenderla a tutta la Chiesa
nel 1856. Ma la spiritualità del Cuore di Gesù è antica come il cristianesimo e affonda
le sue radici nel colpo di lancia inferto dal soldato romano nel costato di Gesù sulla
Croce. Una ferita da cui sono sgorgati sangue e acqua, l’amore misericordioso di Dio,
come ha detto Benedetto XVI:
“Nel cuore del Redentore noi adoriamo l’amore
di Dio per l’umanità, la sua volontà di salvezza universale, la sua infinita misericordia.
Rendere culto al Sacro Cuore di Cristo significa, pertanto, adorare quel Cuore che,
dopo averci amato sino alla fine, fu trafitto da una lancia e dall’alto della Croce
effuse sangue e acqua, sorgente inesauribile di vita nuova”. (Angelus del 4 giugno
2005)
“Nel linguaggio biblico – nota il Papa - il cuore indica il centro
della persona, la sede dei suoi sentimenti e delle sue intenzioni”. Questa devozione
rende perciò chiaro che la fede cristiana è una relazione personale con Dio che si
è reso visibile nel Figlio: adorare il Cuore di Gesù significa quindi, secondo Benedetto
XVI, entrare in totale comunione con il Signore, fare propri la volontà, il pensiero,
le parole, i sentimenti di Cristo. Essere un tutt’uno con il suo “cuore che vede”
dove c’è bisogno di amore, per aprirsi agli altri, soprattutto i sofferenti, lontano
da qualsiasi ripiegamento su se stessi. Di qui l’appello di Benedetto XVI ai fedeli
perché si aprano alla missione proprio a partire dal culto del Cuore di Gesù:
“Solo
da questa fonte inesauribile di amore potrete attingere l’energia necessaria per la
vostra missione. Dal Cuore del Redentore, dal suo costato trafitto è nata la Chiesa,
che incessantemente si rinnova mediante i Sacramenti. Sia vostra preoccupazione alimentarvi
spiritualmente con la preghiera e con un’ intensa vita sacramentale; approfondite
la personale conoscenza di Cristo e tendete con ogni sforzo a quella ‘misura alta
della vita cristiana’ che è la santità”. (Discorso ai pellegrini della diocesi di
Verona il 4 giugno 2005) “Il cuore che più d’ogni altro rassomiglia
a quello di Cristo – afferma il Papa nella sua Enciclica “Deus caritas est” – è senza
dubbio il cuore di Maria”, un “amore puro che non cerca se stesso, ma semplicemente
vuole il bene … grazie alla più intima unione con Dio”. ************