Le preoccupazioni del Papa per i cristiani del Medio Oriente
(22 giugno 2006 - RV) Pastori, fedeli e quanti rivestono ruoli di responsabilità nella
comunità civile favoriscano nel Medio Oriente il mutuo rispetto tra culture e religioni.
E’ l’invito di Benedetto XVI nel suo discorso alla ROACO, l’organismo che riunisce
le Opere di assistenza alle Chiese orientali cattoliche. Il Papa ha incontrato i suoi
componenti stamattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico ricordando il difficile
clima in cui vivono i giovani cristiani di oggi nella Terra Santa, in Iraq e in Iran.
Il servizio di Tiziana Campisi.
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desiderio di tutti i cristiani poter trovare sempre nella terra che diede i natali
al nostro Redentore una viva comunità cristiana. Le gravi difficoltà che essa sta
vivendo per il clima di pesante insicurezza, per la mancanza di lavoro, per le innumerevoli
restrizioni con la crescente povertà che ne consegue, costituiscono per tutti noi
motivo di sofferenza. . Si tratta di una situazione che rende alquanto incerto il
futuro educativo, professionale e familiare delle giovani generazioni purtroppo fortemente
tentate di lasciare per sempre la tanto amata terra natale”.
Nel rendere
grazie a Dio per l’azione apostolica di quanti, nel Medio Oriente, testimoniano il
Vangelo della pace e dell’amore con fraterna sollecitudine, Benedetto XVI ha espresso
le sue preoccupazioni per il futuro delle giovani generazioni della Terra Santa, senza
dimenticare la realtà in cui versano anche l’Iraq e l’Iran. Di fronte a problematiche
così gravi, ha detto il Papa, “nostro primo e fondamentale dovere resta perseverare
in una fiduciosa preghiera al Signore che mai abbandona i suoi figli nella prova”.
L’auspicio del Pontefice è che si trovino vie sempre nuove per andare incontro ai
bisogni di queste popolazioni:
“Rivolgo un invito ai pastori e ai fedeli, a
tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilità nella comunità civile, perché,
favorendo il mutuo rispetto tra culture e religioni, si creino quanto prima in tutta
la regione del Medio Oriente le condizioni di una serena e pacifica convivenza”.
Benedetto
XVI ha anche raccomandato di “salvaguardare il profilo specifico dell'attività caritativa
ecclesiale”:
“Continuate a coltivare negli educatori e negli operatori della
carità, che ricevono il vostro sostegno, la ‘formazione del cuore’ per giungere, come
ho ricordato nell’Enciclica Deus caritas est, a quell'incontro con Dio in Cristo che
susciti in loro l'amore e apra il loro animo all'altro, così che per loro l'amore
del prossimo non sia più un comandamento imposto per così dire dall'esterno, ma una
conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nell'amore”. **********