2006-06-18 16:39:20

Darfur: appello all'ONU perchè fermi i massacri di civili


(18 giugno 2006 - RV) La sezione europea di “Religioni per la Pace” chiede all’ONU di fermare la violenza in Darfur. L’appello è stato lanciato ieri a Trento da esponenti cristiani, musulmani, ebrei e zoroastriani che chiedono al Palazzo di Vetro di non “restare silenziosi di fronte alla perdita di vite umane in Darfur” dove – si legge nel testo - “il massacro, tollerato dal governo sudanese, uccide circa 500 persone al giorno”. L’organizzazione internazionale chiede inoltre di impiegare “un numero sufficiente di truppe di pace per proteggere i civili”; un rafforzamento dell’assistenza ai rifugiati e l’incremento degli osservatori sui diritti umani. Nei giorni scorsi, anche un rapporto della Corte penale internazionale (CPI) denunciava – citando testimoni – almeno 2 mila villaggi rasi al suolo, massacri e centinaia di stupri avvenuti tra alcuni dei gruppi in lotta. Secondo varie stime, la crisi nella regione africana avrebbe provocato tra i 180 e i 300 mila morti e circa 2 milioni e mezzo di rifugiati. Lo scorso mese di maggio un fragile accordo di pace è stato firmato in Nigeria fra il governo sudanese dominato dall’etnia araba e alcuni dei gruppi ribelli di etnia africana. Ma la situazione nell’area resta preoccupante. Paolo Ondarza ne ha parlato con mons. Matteo Zovkic, vicario della diocesi di Sarajevo, tra i firmatari dell’iniziativa:

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R. - C’è una missione dell’ONU in Sudan, nella zona del Darfur, dove i civili, innocenti, stanno soffrendo e morendo. Noi vogliamo occuparci di loro.


D. –In particolare le religioni cosa chiedono a Kofi Annan?

R. – Prima di tutto siamo lieti che le Nazioni Unite abbiano cominciato un’azione di aiuto e di assistenza a questa gente. Vogliamo solamente che questo sia fatto il più velocemente possibile: noi vogliamo chiedere sia a Kofi Annan che ad altre strutture internazionali di essere più efficaci nell’assistenza alle popolazioni sofferenti e il nostro appello è di aiutare questi civili innocenti che muoiono per la fame e per le violenze.


D. – Quali sono le sue aspettative?

R. – La maggioranza in Sudan è musulmana. Noi ci aspettiamo che questa maggioranza del Sudan faccia, a causa della loro fede, di più per la gente sofferente nella regione di Darfur.
D. - Vuole aggiungere altro?

R.- Io vorrei rivolgermi agli ascoltatori della Radio Vaticana per invitare tutti i cristiani a costruire la pace dove possiamo, come credenti, con gli altri cittadini di questo mondo.
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