2006-06-17 15:46:52

Il commento di padre Rupnik al Vangelo del Corpus Domini


In questa domenica la Chiesa, in Italia, celebra la Solennità del Corpus Domini. La Liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù istituisce l’Eucaristia:

“Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: ‘Prendete, questo è il mio corpo’. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: ‘Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per
molti’ “.

 
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marco Ivan Rupnik: RealAudioMP3


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Con l’Incarnazione di Dio in Gesù Cristo, l’umanità diventa luogo supremo della rivelazione e dell’amore di Dio. La parte più esposta dell’umanità è il corpo, la carne, che è sottomessa al tempo e, dunque, al perire. Per questo diventa il motivo dell’egoismo e dell’attaccamento a sé. Di fatti tutti – prima o poi – sentiamo la precarietà della nostra vita, perché legata ad una tale fragilità come è il nostro corpo.


Cristo offre se stesso nelle nostre mani, proprio tramite il suo Corpo. Lui affida se stesso a noi, affinché noi possiamo fidarci di Lui e affidare noi stessi al suo amore.


Tutto questo mistero del dono, Gesù lo ha rinchiuso in una cosa così essenziale e semplice come il pane e il vino. Noi, con il pane e il vino, presentiamo la nostra offerta, ma tutto ciò che offriamo diventa Cristo e ci viene ridato nella Comunione come ciò che ci salva. Così proprio ciò che sperimentiamo come fragilità, come dolore e come precarietà diventa per noi luogo di salvezza.


(musica)
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