INDIA: 16 CATTOLICI SCAGIONATI DALL'ACCUSA DI OMICIDIO
BHOPAL, 4 giu. 06 - Dopo due anni passati in carcere per false accuse, 16 cattolici
indiani in Madhya Pradesh, sono stati giudicati innocenti. Ad emettere il verdetto,
il 31 maggio scorso, è stata la Corte di Alirajpur. I 16 detenuti erano accusati di
omicidio e tentato omicidio nell’ambito di scontri verificatisi tra l’11 e il 17
gennaio 2004 tra cristiani e membri del gruppo estremista indù Rashtrya Swayam Sevak
Sangh (Rss). I giudici hanno scagionato i 16 da tutte le accuse per mancanza di prove.
Soddisfatto del verdetto il portavoce della Conferenza episcopale del Madhya Pradesh,
don Anand Muttungal, che ha giocato un ruolo importante nel processo, lavorando per
dimostrare l’innocenza dei fedeli. “La decisione della Corte – dichiara – vendica
ancora una volta la Chiesa”. In una prossima udienza della Corte si ritiene che ai
16 venga concesso il rilascio su cauzione. “Erano in carcere seppur innocenti; questo
incidente aiuterà sicuramente a rafforzare la fiducia della gente nel sistema giudiziario
del nostro Paese – ha commentato don Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale
indiana -. Due anni in prigione senza colpe suscita una seria preoccupazione in tutti
quelli che credono in valori come libertà, giustizia e onestà”. Intanto continua nella
zona la persecuzione a danno dei cattolici, nel silenzio della popolazione e delle
autorità. La stessa Conferenza episcopale del Madhya Pradesh,denuncia che questa
campagna di intimidazione contro i cristiani comprende “conversioni forzate all’induismo,
attacchi ai luoghi di culto da parte dei gruppi fondamentalisti, nell’intento di creare
la stessa atmosfera di intolleranza, che si respira in Gujarat”. (Asianews – MANCINI)