Sisma Indonesia: il dolore del Papa per i 3 mila morti di Giava
(27 maggio 2006 - RV) Esattamente diciotto mesi dopo lo tsunami che devastò gran parte
del Sudest asiatico, un nuovo disastro ha colpito stamani l’Indonesia. L’isola di
Giava è stata teatro di un gravissimo terremoto (6,2 gradi della scala Richter) che
ha fatto finora – secondo i bilanci aggiornati in tempo reale dalle autorità di Giakarta
– almeno 2.700 morti e . Benedetto XVI ha immediatamente inviato alle autorità ecclesiali
e civili indonesiane un telegramma di cordoglio, a firma del cardinale segretario
di Stato, Angelo Sodano. Il Papa, si legge nel testo, prega per le vittime e incoraggia
i loro familiari, e manifesta riconoscenza e incoraggiamento “per quanti sono in queste
ore impegnati nelle operazioni di soccorso medico e di ricerca dei dispersi”, auspicando
un proseguimento dei loro sforzi. E mentre arrivano a Giakarta i messaggi di solidarietà
della comunità internazionale, l’Unione Europea ha mobilitato i propri soccorritori
annunciando uno stanziamento di 3 milioni di euro. Il servizio di Chiaretta Zucconi.
L’Indonesia
si estende lungo il cosiddetto “anello di fuoco”, uno stretto corridoio attraverso
gli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano, caratterizzato da intense attività vulcaniche
e telluriche.Ma il devastante terremoto che ha colpito l’Indonesia era prevedibile?
Paolo Ondarza lo ha chiesto ad Alessandro Amato, direttore del Centro Nazionale Terremoti
dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Disperazione e
spavento tra la popolazione di Yogyakarta. Lo conferma Padre Vinio Dante Corda, missionario
saveriano impegnato da 43 anni in Indonesia, raggiunto telefonicamente da Paolo Ondarza.