PORTOGALLO VERSO IL REFERENDUM POPOLARE SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
LISBONA, 24 mag. 06 - Sono già stimate a quota 75 mila le firme raccolte in Portogallo
per chiedere un referendum sulla procreazione medicalmente assistita. Si tratterebbe,
come annota l’agenzia di stampa cattolica Ecclesia, del “primo referendum di iniziativa
popolare nella storia della nostra democrazia”. 75 mila firme è il numero minimo
richiesto per obbligare l’Assemblea della Repubblica a discutere la proposta. Isilda
Pegado, presidente della Federazione delle associazioni per la difesa della vita e
del Comitato pro-referendum, spiega che la raccolta di firme è stata “una grande vittoria
della democrazia, perché il referendum è una conquista tardiva nel nostro Paese”.
L’iniziativa fa riferimento a quattro progetti di legge in materia discussi e approvati
dall’Assemblea della Repubblica nel novembre scorso, poi passati alla Commissione
della salute. Il testo è in discussione da ieri, articolo per articolo, con relativa
votazione. Poi seguirà la votazione nella plenaria dell’Assemblea e l’invio al Presidente
della Repubblica. Agli elettori verrà chiesto di rispondere a quattro domande su questi
temi: "E' d'accordo con una legge che permette la creazione di embrioni umani in numero
superiore a quello che deve essere trasferito alla madre immediatamente e una solo
volta? E' d'accordo con una legge che permette di generare un figlio senza che un
padre e una madre biologica siano uniti da una relazione stabile? Concorda sul fatto
che la legge ammetta il ricorso alla maternità sostitutiva permettendo la gestazione
nell'utero di una madre il cui figlio non è biologicamente suo?" A questo proposito
mons.Antonio Montes Moreira, vice-presidente della Conferenza episcopale portoghese
e vescovo di Bragança-Miranda ha sottolineato domenica scorsa che "il progetto di
legge che sta per essere votato deve tener conto di due principi fondamentali: il
fine non giustifica i mezzi e non tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente
accettabile". Alla luce di ciò, ha detto, "devono essere rifiutati due strumenti che
sono nel testo proposto alla votazione: la fecondazione eterologa al di fuori del
matrimonio e il ricorso ad embrioni per finalità terapeutiche, con conseguente distruzione". (Sir
– MANCINI)