KENYA: INACCETTABILITA' DELLA FECONDAZIONE IN VITRO
NAIROBI, 24 mag. 06 - La fertilizzazione in vitro è una “procedura moralmente inaccettabile”.
Lo hanno ribadito i vescovi del Kenya in un documento firmato da mons. John Njue,
Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya. “Nei giorni scorsi siamo stati
informati della nascita dei primi bambini kenioti frutto della fecondazione in vitro
– annota il documento -. Molte persone sono perplesse, e tra loro anche coppie senza
figli, riguardo alla moralità di queste pratiche. Sentiamo, quindi, la necessità di
rispondere e di informare tutti i cristiani e il popolo di Dio riguardo a tali questioni
etiche”.
La soluzione dei bambini generati “in vitro” potrebbe sembrare
risolvere le situazioni difficili di molte coppie che non hanno figli. “Comprendiamo
– scrive mons. Njue - la sofferenza di queste coppie e la loro attesa di avere dei
bambini. Sappiamo dei molti progress fatti nella scienza e nella medicina che usano
trattamenti diversi in numero sempre maggiore per queste coppie. Effettivamente esistono
molti trattamenti e procedure accettabili che salvaguardano i principi del rispetto
della vita e della dignità della persona umana”. I Vescovi quindi elogiano i grandi
progressi fatti, ma ribadiscono c! he è necessario avere una grande cautela verso
i metodi che sono “moralmente inaccettabili”. La fertilizzazione in vitro comporta
infatti diverse questioni. “Considerata da un punto di vista etico, questa procedura
è moralmente non etica” sottolinea il documento, che poi illustra i motivi di questo
giudizio, in quanto la pratica è in contrasto con l’ordine morale voluto da Dio. Attraverso
la procedura della fecondazione in vitro, “la dignità di un bambino viene minata.
E’ più un oggetto di manipolazione e qualcosa da possedere a tutti i costi… Ancora
più grave è che per ottenere una nascita, molti altri devono perdere la loro vita.
Abbiamo ripetutamente affermato – scrivono ancora i vescovi del Kenya -, che la vita
comincia con il concepimento, e che la nuova vita, che è una persona, ha dei diritti”.
La fecondazione in vitro, invece, lede anche la dignità della madre… si intromette
nell’intimità della vita matrimoniale”.
Il documento dei vescovi del
Kenya richiama anche l’insegnamento di Giovanni Paolo II su tale procedura moralmente
inaccettabile, che comporta gravi implicazioni e nel quale sono in gioco valori
essenziali non solo per i cristiani, ma per l’umanità.
“Sappiamo che molte
coppie senza figli hanno coraggiosamente accettato la loro situazione e rivolto la
loro maternità e la loro paternità alla società in modo encomiabile - conclude il
documento -. Sappiamo anche che nonostante la pressione emotiva, molte coppie non
sceglieranno il metodo della fertilizzazione in vitro. Siamo molto vicini a queste
coppie e le esortiamo a ricorrere a pratiche moralmente accettabili di concepimento
assistito o anche all’adozione”. (Fides – MANCINI)